Una mattinata densa di emozioni vissuta da operatori, utenti e famiglie della struttura. Il presidente Milanese: siamo un gruppo di amici che vive da tanti anni insieme
“Mi piace pensare che OSA rappresenti il tentativo di non far sentire le persone da sole. Questo Natale per voi non è il Natale di un giorno, ma di ogni giorno, perché voi quotidianamente trovate in questo posto qualcuno che vi accompagna, vi accoglie e non vi lascia soli”. Le parole di Don Gino Epicoco, sacerdote e teologo, sono uno dei doni più preziosi di una mattinata densa di emozioni che riunisce la comunità di OSA, il suo management, gli operatori, gli ospiti e le famiglie del presidio di riabilitazione di via Santorre di Santarosa, per scambiarsi gli auguri di Natale. Se le parole hanno un senso, l’augurio vale come un segno prognostico: del tempo che volge al meglio, dopo asfittici anni di clausura sociale. Questa mattina accade come farebbe “un gruppo di amici che vive da tanti anni insieme” per dirla con le parole di Giuseppe Milanese, presidente di OSA, che alla platea di invitati radunati nella cappella del primo piano rievoca l’impegno quasi ventennale della Cooperativa per assicurare assistenza e una nuova casa agli utenti del centro.
Il presidio, inaugurato a novembre ma già attivo dai mesi precedenti, è adesso la struttura che li ospita e che oggi apre le sue porte quale luogo di unione e speranza. E naturalmente di festa. “Questa è la vostra casa”, precisa Milanese. “È il posto dove cerchiamo il più possibile di trovare la pace e la serenità insieme a voi e alle vostre famiglie”. Ed allora è davvero indovinato lo slogan dell’iniziativa che recita “Buon Natale tutti insieme”, stampato sulle magliette consegnate agli ospiti direttamente da Babbo Natale e dal suo elfo in uno dei tanti momenti di condivisione e di gioia collettivi. “Grazie ad OSA, non immaginate le emozioni che ci avete donato oggi, è una giornata bellissima”, dice Teresa, una delle storiche operatrici del presidio subito dopo lo scambio di doni e di auguri tra gli ospiti, le famiglie e Babbo Natale. Poi il pranzo tutti insieme, il brindisi benaugurante e il successivo spettacolo di magia, che strappa meraviglia e sorrisi a tutti. Il modo migliore per concludere una festa che è quella di famiglia. O meglio, di un gruppo di amici che oggi ha la sua casa.