La piena inclusione delle persone con sindrome di Down passa anche dallo sguardo degli altri, dai pregiudizi della società e dalle possibilità che vengono offerte: su questi temi è incentrata l'edizione 2016 della Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, promossa da CoorDown onlus, il coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down. Nella seconda domenica del mese di ottobre, nello specifico domenica 9 ottobre, si celebra dunque in tutta Italia, da oltre 12 anni, questa importante ricorrenza che ha l’obiettivo di promuovere una cultura della diversità, abbattere i pregiudizi, difendere i diritti delle persone con sindrome di Down e favorirne l’autonomia e la piena inclusione nel contesto sociale nel quale vivono.

Con la campagna di quest’anno ognuno può sostenere una migliore qualità della vita delle persone con sindrome di Down e contribuire a un futuro che riservi loro le possibilità di chiunque altro, a scuola, nel lavoro e nello sport. Domenica prossima sarà possibile recarsi in una delle oltre 200 piazze in tutta Italia, in prossimità di chiese e centri commerciali, dove i volontari e le famiglie delle associazioni aderenti al CoorDown offriranno un messaggio di cioccolato, realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale, in cambio di un contributo. In alcune città la campagna di raccolta fondi inizierà già da sabato 8 e proseguirà anche nei giorni successivi.

 

Su coordown.it saranno pubblicati, nelle prossime settimane, tutti gli appuntamenti promossi sul territorio per celebrare la Giornata Nazionale, tra cui convegni, mostre e spettacoli teatrali. I fondi raccolti durante la Giornata saranno utilizzati per finanziare i progetti di autonomia organizzati sul territorio e dedicati a giovani e adulti con sindrome di Down. L’hashtag ufficiale della Giornata Nazionale è #GNPD2016.

 

LE STORIE. Quest'anno CoorDown Onlus ha dedicato la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down a tutti quei ragazzi che, grazie al supporto delle famiglie e della comunità nella quale vivono, riescono a realizzare, ciascuno secondo le proprie possibilità, una personale dimensione di autonomia. Ecco alcune delle loro storie. “Francesco – si legge nel sito dell'associazione – ha 21 anni e vive a Brugnera, un piccolo paese in provincia di Pordenone. È nato con una forma a mosaico di sindrome di Down. Grazie al suo impegno e al sostegno di genitori e amici ha raggiunto traguardi importanti. Si è diplomato la scorsa estate con il voto di 82/100 all’IPSSAR di Vittorio Veneto, sezione enogastronomia, e ha da poco superato l’esame per il conseguimento della patente B. Fra le sue passioni più grandi, oltre alla cucina, c'è anche la ginnastica artistica acrobatica che pratica da alcuni anni con ottimi risultati. Andrea, Gragor, Martina, Francesco e Laura sono assunti a tempo indeterminato al Milleluci Café di Firenze, una bella realtà imprenditoriale e un interessante progetto di inclusione lavorativa nato dalla collaborazione fra l'Associazione Trisomia 21 e l'Unicoop. Dopo un periodo di formazione, i ragazzi hanno imparato a occuparsi del banco caffetteria e della cucina, a servire bibite e panini, accogliere e gestire i clienti in sala. Una curiosità? Il nome del locale l'hanno scelto loro stessi, immaginando un posto pieno di luce ed energia”. 

 

Fonte: CoorDown Onlus

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