“Sapeva i nomi di tutto il personale”. La voce di Adelio Laini è rotta dalla commozione, mentre racconta gli ultimi mesi della splendida esistenza di Olga Sesti, sua zia. Una storia che inizia 2007, con l'ingresso della signora nella Residenza Bellagio, a seguito di un forte esaurimento nervoso.

Una donna dal carattere deciso, carismatica e solare, capace di sbarcare il lunario e fare fortuna nell’Italia devastata del secondo dopoguerra. Una personalità forte, a tal punto da spingere i suoi parenti a cercare per lei qualcosa di più di una semplice dimora per anziani. La scelta, dopo una selezione tra gli istituiti locali, è ricaduta sulla Residenza Bellagio, ben conosciuta nella zona come Rsa di eccellenza.

“Nella struttura si respira una grande umanità – racconta Laini -. Mia zia non ci ha messo molto a legare con il personale e a stringere le prime amicizie con gli altri ospiti, anche grazie alle attività che si svolgono ogni giorno nella residenza”. Gestire le esigenze degli ospiti, anche in caso di emergenza è uno dei punti di forza del Bellagio, e ha fatto la differenza anche per la signora Sesti.

“Mia zia ha avuto alcuni malori durante la sua permanenza, ma è stata letteralmente salvata dal personale della struttura – ha continuato il nipote della signora -. Una volta è stata anche portata in ospedale con l’elisoccorso, è difficile non sentirsi al sicuro nella Residenza”.

Il desiderio di ‘costruire’ qualcosa, è rimasto nella signora Olga forte come in gioventù. Da qui la sua decisione di supportare economicamente la struttura . “Dopo aver parlato con Fabio Nitri, mia zia ha deciso di partecipare con un legato (una donazione vincolata) ad un progetto di ampliamento della struttura con una sezione per i malati di Alzheimer”,  ha sottolineato Laini”.  Il progetto di espansione del Bellagio è tuttora in fase di studio e vedrà lo sblocco del lascito non appena sarà messo nero su bianco.

La signora Olga si è spenta , in serenità, lo scorso anno.

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