Una app che trasforma lo smartphone in un “bastone virtuale” per non vedenti. Si chiama Arianna ed è il frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori dell’Università di Palermo.
L'applicazione è stata presentata al Massachusset Institute of Thecnology di Boston nel corso di una giornata, promossa dalla fondazione Andrea Bocelli, dedicata alla riabilitazione e nelle tecnologie di assistenza ai non vedenti.
“I non vedenti vivono in un labirinto buio – ha spiegato nel corso della presentazione Pierluigi Gallo, uno dei creatori della app – e l'unico modo per uscire è creare una mappa virtuale dell'ambiente. Il sistema Arianna, acronimo di “pAth Recognition for Indoor Assisted NavigatioN with Augmented perception”, svolge proprio questo compito”.
Nello specifico, Arianna sfrutta la fotocamera dello smartphone per individuare un tracciato sul pavimento, mentre l'utente mantiene un dito sullo schermo. Quando la linea arriva a trovarsi sotto il dito, il dispositivo vibra. Muovendo lo smartphone, il non vedente può seguire la linea, nello stesso modo in cui userebbe un bastone.
L’app creata dai ricercatori palermitani risolve il problema presentato, fino adesso, dalla maggior parte delle altre applicazioni che già esistono per consentire a chi non ha l'uso della vista di orientarsi con maggiore autonomia. Queste, infatti, forniscono di solito delle indicazioni audio sui percorsi, ma molto spesso l’ascolto è reso difficoltoso dai rumori esterni. Inoltre, il gps non funziona all’interno degli edifici.
La realizzazione di Arianna, che presto sarà disponibile presso gli store di Google e Apple, è “un importante risultato e una conferma della capacità dell’ateneo di fare ricerca ad alto livello” – dichiara il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, che aggiunge un plauso – a questa équipe che ha unito la spinta all’innovazione con la vocazione internazionale, i due pilastri per mettere a frutto con successo le ricerche maturate nelle aule universitarie”.