Il presidente di OSA e di Confcooperative Sanità ascoltato questo pomeriggio nell’ambito del tavolo tecnico per lo studio delle criticità nell’attuazione del DM77
Il presidente di OSA e di Confcooperative Sanità, Giuseppe Milanese, è stato audito questo pomeriggio al Ministero della Salute nell’ambito dei lavori del Tavolo Tecnico per lo studio delle criticità emergenti dall’attuazione del Regolamento dell’assistenza territoriale.
“È stata un’occasione per ribadire alcune criticità generali che, a nostro avviso, pesano sull’impianto del Decreto, come una visione ancillare del privato che non consente una piena valorizzazione del principio di sussidiarietà orizzontale o la definizione opaca della funzione pubblica che dovrebbe specializzarsi nelle governance piuttosto che produrre servizi. E ancora una sottovalutazione della carenza strutturale di personale medico, sanitario e sociosanitario, che graverà sull’operatività a regime delle nuove strutture”, ha spiegato Milanese. Nel corso dell’audizione, il presidente di OSA e di Confcooperative Sanità ha evidenziato anche alcuni aspetti più puntuali come “l’esigenza che la medicina d’iniziativa dei Medici di Medicina Generale sia sostenuta attraverso adeguati strumenti organizzativo gestionali e la necessità di costruire sul territorio reti integrate tra medicina generale, operatori sanitari e sociali e farmacia dei servizi per garantire un continuum assistenziale ospedale-territorio-domicilio-senza sovrapposizioni”.
Parlando della casa quale primo luogo di cura, Milanese ha espresso invece la necessità di “procedere speditamente con l’attuazione degli indirizzi nazionali in materia di autorizzazione/accreditamento delle cure domiciliari, prevedendo requisiti di pianta organica e Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali domiciliari per la presa in carico delle principali patologie croniche in una logica continuativa ben oltre le attuali 18 ore anno. Per questo, abbiamo ribadito l’utilità di una figura come l’OSS con formazione complementare per garantire un contingente di personale essenziale in modo da sviluppare una capacità di risposta capillare sul piano sociosanitario, soprattutto sul versante domiciliare. Altrimenti correremo il rischio di non spendere le uniche risorse del PNRR destinate a finanziare direttamente servizi a favore dell’utenza”.