Il presidente di OSA e di Confcooperative Sanità: Cooperare significa costruire una modalità di lavoro comune tra professionisti, sviluppando la capacità di integrarsi con le altre forze del territorio, a cominciare dalle cooperative sociali
“La medicina generale è, e resterà, uno dei capisaldi del nostro sistema di cure, ma se vuole essere al passo con i tempi, lo diciamo sia come Confcooperative che come Alleanza delle Cooperative Italiane, ha bisogno di aprirsi al metodo cooperativo.
Il potenziale di questo percorso comune è testimoniato dalle tante esperienze da tutte le regioni presentate oggi. Nuovi modelli capaci di dare sostanza e contenuto all’assistenza primaria, partendo dalle case delle persone. Per questo guardiamo con grandissimo interesse alla volontà di Fondazione Enpam, espressa dal Presidente Oliveti, pronta a scendere in campo per sostenere, con un capitale paziente, le iniziative in essere. Una buona giornata di confronto che non potrà che rafforzare la storica sinergia tra cooperazione e medicina generale”.
Con questo auspicio si è chiuso l’intervento del Presidente di Confcooperative Sanità e di OSA, Giuseppe Milanese, al convegno “La Medicina Generale protagonista nell’organizzazione delle Cure Primarie” organizzato a Bari da FIMMG insieme a FIMMG Puglia.
Per Donato Monopoli (Fimmg Puglia) “le cooperative posso supportare i medici migliorando l’accesso alle cure ma anche tutelando l’autonomia del medico e il rapporto fiduciario con i pazienti”. Secondo Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg: “Se trasformiamo tutte le professioni sanitarie da professioni intellettuali a professioni tecniche, avremo sistema che può essere più facilmente automatizzato ma che non risponde ai bisogni delle cure territoriali.”