Un rapporto speciale, che dura nel tempo, quello tra Cosimo e gli operatori di Villa Bianca. Una storia da raccontare perché il signor Cosimo, 82 anni, una vita da contadino a San Pancrazio Salentino, è rimasto legatissimo agli infermieri, agli OSS e agli altri assistiti che fanno parte della grande famiglia di Villa Bianca nonostante abbia deciso di tornare a casa. “Dopo la morte di mia madre papà non era più lo stesso – racconta al telefono Immacolata, una dei 4 figli di Cosimo – non ci riconosceva più, non ricordava più cos'era successo. Lo abbiamo ospitato a casa noi figli, dividendoci una settimana a testa ma la situazione era diventata insostenibile. Per noi era un dolore vedere nostro padre in queste condizioni, una persona che ha lavorato tutta la vita e che si è dedicato alla famiglia e ai figli, a cui ha insegnato il suo mestiere. Poi, un bel giorno, mio fratello ci parlò di Villa Bianca. Aveva ricevuto delle ottime referenze sulla struttura, anche se all'inizio eravamo indecisi perché temevamo si trattasse di un posto non adeguato alla situazione di nostro padre. Alla fine parlammo con la direzione della Residenza e ci dissero di venire a vedere di persona. La cortesia e la professionalità di tutti quanti ci hanno convinto a scegliere Villa Bianca e devo dire che alla fine ci siamo trovati molto bene”.
Quando Cosimo entra nella RSSA che OSA gestisce a Mesagne sono passati pochi mesi dalla scomparsa di sua moglie. L'uomo non parla, non cammina, non riesce a mangiare autonomamente. “Pensavamo che a mio padre sarebbero rimasti pochi giorni ancora – sottolinea ancora Immacolata – invece gli OSS e le infermiere l'hanno fatto mangiare, lo hanno assistito, si sono presi cura di lui in una maniera eccezionale. Per questo, voglio ringraziare quanti lavorano in Residenza. Abbiamo trovato dei professionisti bravissimi”.
Dopo alcune settimane di permanenza a Villa Bianca, il signor Cosimo riprende a camminare, a mangiare e soprattutto comincia ad affezionarsi agli operatori che ogni giorno gli sono vicini con dedizione e professionalità. Instaura un rapporto di amicizia anche con gli altri assistiti che si trovano all'interno della Residenza. “Non pensavamo che si sarebbe ripreso in questo modo – afferma l'educatrice Jenny Delli Santi – eppure, a poco a poco, Cosimo ha iniziato a partecipare attivamente alla vita di Villa Bianca. Si è legato in maniera particolare ad alcuni operatori socio-sanitari e ad alcuni ospiti, tornando a sorridere”.