Sala la povertà sanitaria in Italia: sempre più persone non possono permettersi i farmaci e quindi si rivolgono agli enti assistenziali. È quanto emerso dal rapporto 'Donare per curare' promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico e da Bfr Research presentato lo scorso 16 novembre a Roma.
Nel 2017 la richiesta di medicinali da parte di 1722 enti è cresciuta del 9,7%, e il numero di assistiti ha fatto un balzo del 4% arrivando a oltre 580mila. Uno su cinque di questi utenti ha meno di 18 anni e la crescita maggiore in questa fascia d'età riguarda i minorenni italiani (+4,5% contro il +1,5% di quelli stranieri).
“A preoccupare ancora di più – ha sottolineato il direttore generale dell'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) Mario Melazzini – è il divario che si è creato tra il livello di spesa media, che si attesta a circa 695 euro all'anno, e quello delle persone indigenti, che dispongono di circa 106 euro, 17 in meno rispetto a quanto accadeva lo scorso anno. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro ai numeri e alle statistiche ci sono persone e si nascondono disuguaglianze nell'accesso ai farmaci, problemi di aderenza ai trattamenti, scarse informazioni e un generale peggioramento delle condizioni di salute”.
Al Banco Farmaceutico aderiscono oltre 3800 farmacie in Italia. Dal 2000, il secondo sabato di febbraio, nel corso della “Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco”, migliaia di volontari invitano i cittadini a donare farmaci senza obbligo di prescrizione per gli enti assistenziali della propria città.
In 17 anni grazie a questa iniziativa sono stati raccolti oltre 4.500.000 farmaci, per un controvalore commerciale di circa 26 milioni di Euro; oltre 578.000 persone assistite dai 1.721 Enti convenzionati con Banco Farmaceutico hanno beneficiato dei farmaci raccolti.