Non più solo “pazienti” ma anche “persone assistite“. Questa distinzione, che rappresenta un importante cambio di paradigma, è stata introdotta dal nuovo codice deontologico dei medici, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri).

Fra le novità introdotte dal nuovo testo, dunque, una riguarda l’introduzione di questa definizione. In fase di approvazione, si è dibattuto sull’opportunità o meno di introdurre il concetto di “persona assistita” in totale sostituzione di “paziente”.

Alla fine ha prevalso una linea di mediazione: il termine “paziente” è mantenuto quando si parla di cure, mentre si introduce l'espressione “persona assistita” nei contesti di più ampia accezione.

In particolare, stabilisce il nuovo codice, si deve parlare di persona assistita quando si affrontano gli argomenti connessi alla promozione della salute, una missione a cui il medico è chiamato in prima battuta insieme agli infermieri, agli operatori sociosanitari e ad altre figure professionali.

Proprio alla luce di questa prospettiva, si è scelto di introdurre questa nuova definizione, che, come spiega un comunicato della Fnomceo, “conferisce maggiore attenzione all'ambiente dell'assistenza sanitaria universale e alla cooperazione internazionale”.

Per quanto riguarda le altre novità introdotte, il Codice deontologico appena approvato presenta quattro nuovi articoli, ciascuno corrispondente a una questione bioetica mai affrontata prima: la Medicina Potenziativa (art. 76), volta non a curare ma a migliorare lo stato di benessere, la Medicina Militare (art. 77), articolo condiviso con il ministero della Difesa, l’applicazione Tecnologie informatiche alla Sanità (art. 78), la partecipazione del Medico alle Organizzazioni sanitarie (art. 79).

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