Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha annunciato un provvedimento a favore dell'integrazione dei disabili nel mondo del lavoro. La decisione è stata illustrata dallo stesso Letta al termine del Consiglio dei ministri del 25 giugno scorso. 

“In passato la categoria dei lavoratori disabili ha avuto un'attenzione assolutamente insufficiente – ha dichiarato il premier -. Ci siamo resi conto che i precedenti esecutivi avevano completamente azzerato i fondi a favore delle assunzioni dei disabili. Il problema è derivato non solo dall’attuazione di precedenti modifiche normative a causa delle quali questa categoria di lavoratori era stata inclusa dentro ad una categoria riservata più generale, della quale facevano parte anche altre categorie di lavoratori speciali. 

I disabili, ha sottolineato il presidente del Consiglio, erano infatti finiti nelle stesse liste in cui si trovano persone che non presentano alcuna menomazione fisica ma altri tipi di caratteristiche, come ad esempio l’essere figli di vittime del dovere (i dipendenti pubblici caduti o che abbiano contratto infermità invalidanti nell'adempimento del loro servizio al Paese). 

“Nel tempo, questa equiparazione ha svantaggiato i lavoratori disabili – ha continuato Letta -. Se a questo si aggiunge il taglio delle cifre che servivano per incentivare le assunzioni, ci siamo trovati di fronte ad una situazione in cui non c'era nulla: abbiamo quindi deciso di portare a 22 milioni di euro la cifra di intervento specifico per incentivare l'assunzione dei disabili”. 

“Riteniamo – ha concluso il presidente del Consiglio – che un provvedimento del genere fosse indispensabile per correggere le mancanze del passato rispetto a una delle categorie più sensibili”. 

Il tema della disoccupazione tra le persone con disabilità è tornato alla ribalta di recente, grazie al confronto dei dati Istat con quelli del documento analogo (ma a carattere internazionale) stilato dalla World Health Organization e dalla Banca Mondiale. Le cifre parlano chiaro: una persona disabile avrebbe maggiori possibilità di trovare lavoro in Zambia e Malawi piuttosto che in Italia. Nel nostro Paese, secondo l’Istat, trova attualmente impiego solo il 16 per cento dei disabili complessivi tra i 15 e i 74 anni. Nei due Stati africani, le persone con handicap con un impiego salgono rispettivamente il 45,5 per cento il 42,3 per cento del totale. 

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