Il Consiglio regionale del Lazio sta esaminando la proposta di legge per la promozione ed il riconoscimento della Lingua italiana dei segni (LIS). Si tratta di una novità normativa assoluta in Italia perché, per la prima volta, una Regione intende riconoscere la LIS come lingua a tutti gli effetti, con le proprie modalità e i propri dialetti. L'obiettivo è quello di rendere effettivi alcuni diritti che per le persone sorde sono ad oggi solo 'formali', portando il bilinguismo negli uffici pubblici, dagli ospedali ai municipi, dalle scuole all'Inps.
La legge prevede che siano disponibili degli interpreti di LIS e che, chi non vorrà imparare la lingua, possa utilizzare strumenti di comunicazione alternativi come tablet, iphone o protesi auricolari digitali.
La Regione Lazio metterà a disposizione 600 mila euro da qui al 2017. Si parte con un primo finanziamento di 100 mila euro che salirà a 250 mila nei prossimi due anni. Con la progressiva apertura degli sportelli e il potenziamento del personale si punta a incrementare i fondi a disposizione.
Un altro aspetto fondamentale della legge riguarda la prevenzione: è previsto lo screening neonatale per la sordità congenita in tutti i neonati, così da individuare i bambini sordi sin dalla nascita.
Inoltre, è stato stabilito che l'apprendimento della LIS avverrà a scuola, a partire da quella dell'infanzia.