200 iscritti dei sei Centri sociali anziani di Frosinone gestiti dalla Cooperativa OSA sabato scorso (15 ottobre 2016) hanno incontrato Papa Francesco a San Pietro, all’interno della Sala Nervi, accompagnati dall’équipe di lavoro formata dalle operatrici Anna, Rosalba, Rita, Tiziana, Anna Rita, Gianna, Maria e Loredana.
 

L’udienza, organizzata da Senior Italia Federanziani in collaborazione con Anla Onlus, Associazione Nazionale Lavoratori Anziani e molte altre associazioni della terza età, ha rappresentato la chiusura della Festa dei Nonni 2016. Oltre settemila le nonne e i nonni presenti in rappresentanza di un mondo, quello dei “più avanti in età”, spesso emarginato e che, invece, ha ancora molto da dire, per la saggezza che lo caratterizza, e da fare, per l'aiuto fondamentale che può dare alle famiglie. A ribadirlo il Pontefice che ha descritto i nonni come “custodi dei valori più importanti e radice e memoria di un intero popolo”.

“Le parole del Papa – ci ha raccontato Rosalba, una delle operatrici OSA che ha accompagnato gli iscritti dei Csa di Frosinone – ci hanno profondamente colpito ed emozionato. Noi lavoriamo tutti i giorni a contatto con tanti anziani ed è vero che nei loro occhi ritroviamo gioia, saggezza, dolcezza. Come ha detto Francesco i giovani dovrebbero vivere di più con i nonni, che sono una figura fondamentale all’interno di una famiglia.

Il Papa ha fatto tanti esempi per far capire quanto i nonni siano preziosi ma quello che mi è rimasto più impresso è stato l'aneddoto, raccontatogli da sua nonna, di un anziano costretto dal figlio a mangiare su un piccolo tavolino in cucina per evitare che si sbrodolasse davanti agli altri commensali e del bambino che, al ritorno a casa del papà, si fa trovare che gioca a costruire un tavolino «per quando tu sarai vecchio. Questo dimostra quanto i bambini capiscono, perché fra loro e i nonni c'è una sintonia particolare”.

“È stato bello – prosegue Rosalba – ascoltare il Papa quando ha ricordato che a fronte di tanti anziani che, nei limiti delle loro possibilità, continuano a prodigarsi per il prossimo, ce ne sono tanti che convivono con la malattia, con difficoltà motorie e hanno bisogno di assistenza. Ringrazio oggi il Signore per le molte persone e strutture che si dedicano a un quotidiano servizio agli anziani, per favorire adeguati contesti umani, in cui ognuno possa vivere degnamente questa importante tappa della propria vita. Gli istituti che ospitano gli anziani sono chiamati ad essere luoghi di umanità e di attenzione amorevole, dove le persone più deboli non vengono dimenticate o trascurate, ma visitate, ricordate e custodite come fratelli e sorelle maggiori. Si esprime anche così la riconoscenza verso coloro che hanno dato tanto alla comunità e sono la sua radice. Le istituzioni e le diverse realtà sociali possono fare ancora molto per aiutare gli anziani ad esprimere al meglio le loro capacità, per facilitare la loro attiva partecipazione, soprattutto per far sì che la loro dignità di persone sia sempre rispettata e valorizzata».

Dopo l’udienza con il Papa, la comitiva ciociara ha attraversato la Porta Santa e poi si è recata al Divino Amore dove ha trascorso il resto della giornata prima di tornare a Frosinone.

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