Dare assistenza a quei pazienti che, nonostante siano stati dimessi dall’ospedale, non sono ancora in grado di gestire le loro problematiche di salute nelle loro abitazioni. È questo lo scopo delle Unità di degenza infermieristica (Udi), uno dei moduli aggiuntivi che completano l’offerta delle Case della Salute.

Nella struttura di Sezze, inaugurata il 28 febbraio, l’Udi è già operativa ed è gestita dalla Cooperativa OSA. Il modulo in funzione nella Casa della Salute della ASL di Latina, attualmente, può contare su 15 posti letto. Nello specifico, la tipologia di assistenza erogata dalle Udi hacaratteristiche intermedie tra il ricovero ospedaliero e le altre risposte assistenziali domiciliari (le ADI), o residenziali (le RSA). Tuttavia non si pone in alternativa, ma piuttosto in un rapporto di forte integrazione e collaborazione, con ADI e RSA, rappresentando di fatto uno snodo fondamentale della rete di assistenza territoriale.

Nell’Unità di degenza infermieristica, gli infermieri della Cooperativa OSA sono presenti per tutto l’arco della giornata. “L’Udi – ha detto a OSA News il dottor Francesco Giuffrida, Direttore Sanitario di OSA – è un servizio che è particolarmente utile per quei pazienti in fase di dimissione dall’ospedale, le cui condizioni però richiedono, temporaneamente, la presenza costante di un infermiere. L’assistenza che la Cooperativa fornisce all’interno di questa struttura (che è di tipo infermieristico e non medico) può rispondere anche alle esigenze di quei pazienti cronici le cui condizioni si siano aggravate, ma non in misura tale da richiedere il ricovero in ospedale.

Grazie all’esperienza portata avanti con l’Unità di degenza infermieristica, OSA sta sperimentando a fianco della Regione le possibilità che le Case della Salute offrono nella riorganizzazione dei servizi territoriali. Una riorganizzazione che, nei piani della Regione, deve alleggerire gli ospedali di tutti quegli oneri che non riguardano la gestione della fase acuta della malattia.

L’Udi, in questo senso, può dare un grande contributo, consentendo una più rapida dimissione dalle Unità Operative di Medicina. Dimissione che consentirà appunto di liberare posti letto da mettere a disposizione di chi ne ha maggiore bisogno.

 

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