Romania, Polonia, Perù, Argentina. Quattro nazioni, quattro popoli diversi, un unico denominatore: l’impegno e la forte presenza nella Cooperativa OSA. I quattro Stati, infatti, rappresentano più della metà dei 293 operatoriprovenienti da tutto il mondo che ogni giorno, in tutta Italia, mettono al servizio degli assistiti il loro inestimabile bagaglio culturale e umano.
Una vera e propria “comunità nella comunità”, che fa dello spirito di appartenenza e della professionalità uno dei suoi principali punti di forza. Si tratta di una inestimabile risorsa, che ha contribuito, negli anni, a costruire quel laboratorio di integrazione che oggi è OSA.
Gli operatori provengono praticamente da ogni angolo del mondo: Africa, Asia, Sud America, Europa. Alcuni Paesi sono rappresentati con un solo esponente (ci sono persone arrivate in Italia anche da alcune delle principali economie mondiali, come Canada e Inghilterra), altri, come quelli citati, sono ormai una famiglia numerosa. Tutti, però, lo abbiamo letto nelle pagine precedenti e anche sul portale online OSA News, hanno una storia da raccontare. E tutti hanno trovato ormai da anni nella Cooperativa una solida base sociale, economica e umana. Un dettaglio non da poco per chi si trova a lavorare a migliaia di chilometri dalla città di origine, a contatto con culture, usi e tradizioni completamente differenti.
I numeri parlano chiaro: le donne sono di gran lunga le più presenti tra gli “italiani d’adozione” della Cooperativa: sono 247, praticamente 8 su 10. Non c’è da stupirsi, del resto, dato che le operatrici sono da sempre uno dei cardini dell’attività di OSA. Infermiere e infermieri ma non solo: gli operatori originari di altri Paesi sono coinvolti nelle attività della Cooperativa a 360 gradi. Ci sono medici, ausiliari, assistenti di base, fisioterapisti (12 in tutto), O.S.S., coordinatori. Mansioni, ruoli e cifre importanti che, tuttavia, rischiano di raccontare solo superficialmente il contributo dei soci non italiani all’interno della Cooperativa e, più in generale per l’intero Paese.
Una dedizione, quella di questi soci, che non ha età. L’operatore più esperto è l’infermiere Pelivan Hasani(classe 1945), mentre il più giovane, Valentin Ishmetari, è nato nel 1989, quattro anni dopo la fondazione di OSA. Roma, il luogo in cui è nata la Cooperativa, accoglie la maggior parte dei lavoratori, impegnati nelle attività di assistenza sul territorio presso le ASL e le strutture ospedaliere. Ma tutti i servizi di OSA in Italia contano almeno un lavoratore straniero in organico. È l’esempio dell’ADI a Palermo, degli operatori della RSA Bellagio e dei professionisti impegnati a Matera e nel nuovo servizio di assistenza domiciliare di Cremona.
Raccontare tutte le loro storie, in poche pagine, è una missione impossibile. Dal Bangladesh al Brasile, dal Perù, passando per Sierra Leone, Russia, Pakistan, Kenya, Regno Unito, India e Siria. Quarantanove nazioni, dieci differenti profili professionali ma un solo obiettivo: assicurare un’assistenza di qualità alle persone.