Africa, Asia, Sud America, Europa. Sono i Continenti rappresentati dai lavoratori stranieri della Cooperativa Osa. Un totale di 293 operatori, più di uno su dieci, che ogni giorno mettono al servizio degli assistiti un bagaglio culturale e professionale che fa della multietnicità uno dei suoi punti di forza.

Sono i “nuovi italiani”: un appellativo sempre più diffuso nell’ultimo anno, nato per descrivere le migliaia di persone che ogni giorno sono impegnate al lavoro, in diversi settori, nel nostro Paese. Il loro è un apporto fondamentale, a livello umano ed economico, come sottolineato in questi mesi dall’intensa attività del ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge

Ma chi sono gli operatori stranieri in Osa? Il profilo statistico parla chiaro: donna e infermiere. Sono le parole chiave che rappresentano gli italiani d’adozione della Cooperativa. Gli infermieri sono l’80 per cento del totale, seguiti dai fisioterapisti. Non mancano medici e operatori socio sanitari. Molti di loro hanno iniziato il proprio percorso professionale all’estero, prima di arrivare in Italia per mettere alla prova quanto appreso e, in alcuni casi, proseguire la strada degli studi.

I numeri, tuttavia, soprattutto se presi singolarmente, rischiano di raccontare solo superficialmente il loro contributo all’interno della Cooperativa e, più in generale del Paese. È anche per questo motivo, per dare maggior risalto al ruolo e all’impegno sociale e sanitario di questi lavoratori, che Osa News pubblicherà periodicamente le interviste agli operatori stranieri, che così potranno raccontare su queste pagine la loro storia, il loro percorso formativo e anche la quotidianità che contraddistingue la loro professione. Dal Bangladesh al Brasile, dal Perù, passando per Sierra Leone, Russia, Pakistan, Kenya, Regno Unito, India e Siria: quarantotto nazioni, dieci differenti profili professionali e tante pagine da scoprire. 

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