Gli anziani sani che vivono in zone metropolitane e sono esposti all'inquinamento atmosferico rischiano “il crollo” delle funzioni cognitive. Lo rivela uno studio del Beth Israel Deaconess Medical Center (Boston) e dell'Università di Boston pubblicato sulla rivista Stroke. I ricercatori hanno analizzato 900 persone di almeno 60 anni, residenti in aree urbane ricche di polveri sottili Pm 2,5 che, arrivando in profondità nei polmoni, causano eventi cardiovascolari e ictus. L'esposizione a lungo termine allo smog invecchia prematuramente il cervello danneggiando anche le funzioni cognitive.
“Questo è uno dei primi studi ad indagare il rapporto tra l'inquinamento atmosferico e la struttura del cervello – afferma Elissa Wilker del Beth Israel Deaconess Medical Center -. I nostri risultati suggeriscono che lo smog è associato a effetti insidiosi sull'invecchiamento cerebrale, anche in chi non ha segnali precoci di demenza”.
La ricerca ha evidenziato come l'aumento di soli 2 microgrammi per metro cubo di Pm 2,5 nell'aria sia associato a una riduzione dello 0,32% del volume cerebrale, a un incremento del rischio di un particolare tipo di ictus del 46% e alla diminuzione del volume del cervello. Tutto ciò comporta un invecchiamento delle funzioni cognitive di un anno.
“I meccanismi attraverso cui questo avviene – spiegano i ricercatori – restano poco chiari, ma l'infiammazione sistemica derivante dal deposito di polveri sottili nei polmoni è probabilmente molto importante”.