Cresce la spesa per la disabilità, ma aumenta il divario tra Nord e Sud. A metterlo in luce è l’ultimo rapporto Istat, “Gli interventi e i servizi sociali dei comuni singoli e associati”.
Il report dell’Istituto nazionale di statistica, pubblicato nei giorni scorsi, ha evidenziato un aumento della spesa per le politiche sulla disabilità dei Comuni italiani pari al4,6 per cento in più rispetto al 2009, attestandosi a 1 miliardo e 595 milioni di euro.
Il conto totale della spesa, nel dettaglio, è composto per il 51 per cento da interventi e servizi, mentre la restante metà è coperta dai trasferimenti in denaro (le rette per l’accoglienza nelle strutture e dai costi di gestione per le strutture. La spesa media annuale per persona disabile è stata di 2.834 euro, ma il calcolo complessivo nasconde in realtà una divisione netta del nostro Paese. Al Sud, infatti, si spendono mediamente769 euro ogni 12 mesi, mentre la cifra lievita di quasi sette volte per il Nord-est.
Solo una fetta minima del totale è stata riservata all’assistenza domiciliare integrata. L'Adi ha infatti richiesto quasi 21 milioni di euro, ma ha aumentato considerevolmente la sua presenza sul territorio rispetto a dieci anni fa (+12,1 per cento).
I disabili presi in carico corrispondono complessivamente a meno del 2 per cento della popolazione di riferimento, un dato in lieve aumento rispetto allo stesso rilevamento del 2004. I centri diurni, in particolare, hanno offerto assistenza a circa 28 mila persone disabili nel 2010, con una spesa media di quasi 7.200 euro l'anno per utente.
Numeri consistenti, infine, per le strutture residenziali per disabili. La presenza sul suolo nazionale si è consolidata, ospitando quasi 9 mila disabili con una spesa di 17 mila euro annui per utente. A livello nazionale, le strutture residenziali per i disabili sono presenti in quasi due comuni su tre e accolgono il 3,9 per cento dei disabili in Italia.