Il Ministero della Salute ha pubblicato la griglia sul mantenimento dell'erogazione dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, nelle Regioni italiane per l'anno 2014. L'analisi, fornita dal dicastero nei volumi “Adempimento mantenimento all’erogazione dei Lea attraverso gli indicatori della Griglia Lea Metodologia e Risultati dell'anno 2014” e “Verifica adempimenti Lea anno 2014”, vede Toscana, Emilia Romagna e Piemonte (sebbene in piano di rientro) quali migliori Regioni nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, mentre registra la Calabria, la Campania e il Molise tra le peggiori. Tredici le Regioni in “verde”, con un punteggio superiore a 160 e quindi considerate “adempienti”, tre quelle in giallo, con punteggi compresi tra 130 e 160 che richiedono impegni su alcuni indicatori individuati dal ministero. Le notizie positive sono due: nessuna Regione è in rosso e rispetto agli anni precedenti le Regioni adempienti sono aumentate, passando dalle 10 del 2012, scese a 9 nel 2013, alle tredici del 2014.

 

Nel dettaglio, analizzando i vari indicatori previsti dal report, l'unica Regione che è tutta verde per quanto riguarda la verifica degli adempimenti è la Toscana. L'Emilia Romagna, ad esempio, è “in giallo” per l’appropriatezza organizzativa nell’erogazione delle prestazioni (Drg e prestazioni ad alto rischio di inappropriatezza). In Piemonte invece il giallo si accende sugli obblighi informativi che riguardano la spesa, sulle liste d’attesa, sulla contabilità analitica su parte dell’assistenza domiciliare e residenziale, sull’implementazione dei percorsi diagnostico terapeutici e diventa addirittura rosso su alcuni aspetti della spesa, sul sistema CUP e su alcuni aspetti dell’assistenza farmaceutica. I risultati variano anche per le Regioni ritenute non ancora adempienti. In Calabria, ad esempio, il colore giallo si registra per alcuni aspetti della spesa, del piano nazionale di aggiornamento del personale e sulla riabilitazione, mentre il rosso si registra sul mantenimento dell’erogazione dei Lea, su liste di attesa, contabilità analitica, assistenza domiciliare e residenziale, prevenzione (il piano nazionale), cure palliative, sistema informativo per la salute mentale, percorso nascita, alcuni aspetti dell’emergenza-urgenza.

La griglia dei Lea, aggiornata ogni anno e che per il 2015 sarà ampliata nei parametri, ma semplificata nei giudizi che dalle attuali tre classi di valutazione (adempienza, adempienza con impegno, inadempienza) passeranno a solo due (adempienza, inadempienza) non è un elenco di “buoni” e “cattivi”, ma “si propone – spiega il rapporto della Salute – come un valido strumento capace di individuare per le singole realtà regionali quelle aree di criticità in cui si ritiene compromessa un’adeguata erogazione dei livelli essenziali di assistenza e dall’altro canto ne evidenzia i punti di forza rappresentando, quindi, un adeguato strumento di supporto e di ausilio alle istituzioni politiche e programmatorie sia del livello nazionale che regionale e locale per interventi puntuali e per decisioni di maggiore efficacia”.  

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