Dal prossimo settembre in 4 regioni – Marche, Umbria Toscana e Puglia – partirà il progetto pilota che permette ai malati cronici di effettuare controlli ed esami clinici direttamente dal proprio medico di famiglia. L'iniziativa, intitolata InNov@FIMMG, messa in campo dalla Federazione italiana dei Medici di Medicina generale (Fimmg), consentirà ai primi 100 medici che assistono 150 mila cittadini di erogare servizi di prossimità.

 

Nella prima fase della sperimentazione si punterà l'attenzione soprattutto sulla Broncopatia cronica ostruttiva (Bpco), la patologia polmonare progressiva che riguarda il 4,5% della popolazione ed è in costante aumento fra gli over 65 anni con un'incidenza del 20%. I costi di gestione dei pazienti arrivano a circa 1,8 miliardi di euro l'anno, ma potrebbero essere ridotti alla metà investendo su prevenzione, diagnosi e trattamento precoce. Otto malati su dieci potrebbero infatti essere assistiti dal medico di famiglia ricorrendo all'intervento dello specialista solo per i casi più complessi.

 

Successivamente il progetto sarà esteso anche alle malattie cardiovascolari, metaboliche e alla terapia del dolore con un risparmio, per il Servizio Sanitario Nazionale, di circa 3 miliardi di euro. La riduzione dei ricoveri e degli accessi al Pronto Soccorso consentirebbe infatti di reinvestire le risorse sull'assistenza farmaceutica. Gli studi medici saranno attrezzati per eseguire spirometrie, elettrocardiogrammi, holter pressori, ecografie e controlli glicemici per i quali, oggi, i pazienti si recano nei poliambulatori o negli ospedali.

 

“Questa scelta – spiega il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo – si rende necessaria per far fronte allo tsunami dei malati cronici che già oggi rischia di travolgere la sanità e che in futuro sarà sempre più difficile da contenere. Non vogliamo né dobbiamo sostituirci agli specialisti. Il nostro obiettivo è un approccio primario alla cura con medici aggregati in studi professionali dotati di personale appositamente formato, mediante un percorso condiviso con le società scientifiche”.

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