Il presidente di OSA e di Confcooperative Sanità è stato intervistato questo pomeriggio nel corso della trasmissione Timeline
«Il Servizio Sanitario Nazionale non va smantellato ma ripensato sui nuovi bisogni. Negli ultimi decenni la popolazione italiana è invecchiata – abbiamo 14 milioni di over 65 – ed è affetta da malattie croniche o da cattivi stili di vita. Un milione di essi vive peraltro da solo e ha come unico presidio visibile l’ospedale. Stiamo invadendo pronto soccorso e reparti a causa quindi di bisogni che potrebbero essere risolti in altri modi quali, ad esempio, un sistema di assistenza primaria e in particolare l’assistenza domiciliare. Oggi, dopo la pandemia, la volontà politica sembra esserci, le risorse economiche grazie al PNRR anche, occorre affrontare il problema di petto mantenendo i principi fondamentali di gratuità e universalità del nostro sistema della salute ma sviluppando una adeguata assistenza sociosanitaria sul territorio, mettendo in rete le farmacie dei servizi, i medici di medicina generale, le cooperative che da anni assistono a casa milioni di persone. Si motivino medici e infermieri, anche economicamente e, in parallelo, si formi la nuova necessaria figura dell’operatore sociosanitario specializzato, con una formazione complementare di un anno». Così Giuseppe Milanese, presidente di OSA e Confcooperative Sanità, intervistato in diretta questo pomeriggio da Sky TG24.