Garantire l’accesso alla lettura, anche alle persone ipovedenti. Con questo scopo è nata Fondazione Lia (Libri italiani accessibili). Protagonisti dell’iniziativa sono stati l’Associazione italiana editori, il Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) e l’Unione italiana ciechi e ipovedenti. I programmi per il futuro della Fondazione sono stati presentati a Roma negli scorsi giorni durante la Fiera della piccola editoria che si è svolta nella Capitale dal 4 all’8 dicembre scorsi.
Nel nostro Paese le persone cieche o ipovedenti sono circa 1,8 milioni. Anche se può apparire paradossale “leggono” quattro volte di più delle persone normodotate. Hanno naturalmente bisogno che le opere letterarie vengano trasformate e rese accessibili, con caratteri a più alta leggibilità o in formato Braille. Si occupa proprio di questo la Fondazione Lia che nel proprio catalogo dispone già di oltre 8000 ebook di saggistica, narrativa, premi letterari e libri per bambini. All’evento romano erano presenti Cristina Mussinelli, segretario generale della Fondazione, e Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario del Mibact. Entrambe hanno sottolineato l’importanza degli impegni mirati a rendere accessibile il contenuto dei libri alle persone che non possono leggere come tutti gli altri.
Per la Fondazione Lia il concetto di inclusione sociale non si ferma “solamente” all’accesso alla letteratura ma si estende al recupero di persone ai margini della società, come i carcerati. Tra i piani futuri, infatti, c’è infatti “Segnalibro”, un percorso formativo per 20 detenuti del carcere di Rebibbia, laureati o laureandi che saranno istruiti sui temi dell’editoria digitale, e in particolare, nella realizzazione di e-book accessibili.
La Fondazione punta anche ad aumentare la propria biblioteca accessibile. In questo senso ha annunciato l’avvio della campagna “Acce(n)di un libro” che chiede alle persone, a tutti i cittadini, di segnalare alla fondazione un titolo che vorrebbero veder trasformato in un formato accessibile anche agli ipovedenti.