La spesa sanitaria 2017 ammonta a 114,138 miliardi con un'incidenza sul Pil del 6,7% e un incremento dell'1,4% rispetto al 2016. Sono queste le previsioni contenuti nel Documento di Economia e Finanza 2017 approvato dal Governo e trasmesso alle Camere. Per l'anno prossimo l'incremento stimato scende invece allo 0,8% e scende anche l'incidenza sul Pil che si dovrebbe assestare al 6,5% con una spesa sanitaria pubblica complessiva stimata di 115,068 miliardi di euro.

 

Una tendenza che si rispecchierebbe quasi al millesimo anche nel 2019 (spesa totale 116,105 miliardi, con un incremento dello 0,9% e un'incidenza sul Pil del 6,4%) per poi registrare un'impennata nel 2020, ma solo in termini di crescita della spesa, che salirebbe del 2,1%, per un totale di oltre 118 miliardi, ma restando comunque inchiodata al 6,4% del Pil.

 

Secondo il Def, questo andamento starebbe tutto nella differente dinamica di crescita della spesa sanitaria rispetto alle previsioni di incremento del Prodotto interno lordo: la prima crescerebbe infatti nel periodo al ritmo dell'1,3% annuo contro un incremento del Pil nominale del 2,9%.

 

C'è però da considerare la componente che riguarda l'invecchiamento della popolazione. La sola componente socio assistenziale della Long Term Care, dopo un'iniziale fase di stabilità, crescerà – secondo le stime del Def – in termini di Pil fino al 2060 quando raggiungerà l’1,5 per cento. Per quanto riguarda la spesa sanitaria age-related, le previsioni parlano di una crescita a partire dal 2021 e si attesterà intorno al 7,4% circa nell'ultimo decennio del periodo di previsione (fino al 2060). 

 

Fonte: Quotidiano Sanità

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