Dopo una settimana di febbre e di assenze da tre allenamenti, Nicolino è fresco e pimpante come sempre, primo e più autentico segno della forza che lo muove. Il ciuffo ordinato dal gel, come si conviene ai ragazzini della sua età, incornicia un visino aggraziato e gentile.
Ma gli occhi, quelli dicono tutto. Non tanto il timbro delle iridi, chiaro di un verde bottiglia, ma il baluginare vivace. Quella luce racconta della voglia di farcela, di andare avanti a dispetto degli ostacoli ingiusti che la vita ha frapposto tra lui e i naturali fisiologici traguardi.
È timido col cronista, alle domande replica più con monosillabi e frasi smozzicate: eppure questo piccolo grande campione riesce a raccontare molto di sé. Lo spiega bene la sua passione, così inusuale nei suoi coetanei, per la storia, disciplina scolastica più spesso accantonata, o avversata. “Il mio personaggio preferito è Napoleone Bonaparte”, sussurra con un fil di voce inzuppato nella saporitissima cadenza siciliana.