La legge anti spreco, approvata martedì 2 agosto al Senato, incoraggia a donare le eccedenze di cibo, di farmaci, vestiti e altri generi, aumentando la disponibilità di beni destinati alla redistribuzione gratuita. La distribuzione dei farmaci, in particolare, rappresenta un’opportunità per aiutare chi, in questo tempo di crisi, non è in grado di acquistarli.
 

Sia le onlus che gli enti pubblici potranno essere considerati “soggetti donatori” e sono previsti controlli rigorosi affinché le cessioni non diventino uno strumento di evasione fiscale.
 

Il provvedimento, che arriva a soli sei mesi di distanza rispetto a un'analoga legge francese, definisce per la prima volta nell'ordinamento italiano i termini di “eccedenza” e “spreco” alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza, e punta a semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità.
 

Incentivi e semplificazione burocratica. Rispetto alla norma approvata in Francia, che si basa sulla penalizzazione, quella italiana punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica. Consente la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. Ad esempio, il pane potrà essere donato nell'arco delle 24 ore dalla produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, permette ai clienti l'asporto dei propri avanzi con la 'family bag'.
 

Si possono donare anche i cibi e i farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l'indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti e saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere.
 

Infine la norma dà più spazio alle cosiddette produzioni a 'chilometro zero', che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.
 

Alcuni dati. Coldiretti ricorda che gli sprechi alimentari costano all’Italia 12,5 miliardi, persi per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l’8 nell’agricoltura e, infine, per il 2% nella trasformazione.
 

Banco Alimentare, che già l’hanno scorso ha distribuito in Italia 85mila tonnellate di alimenti e oltre 1 milioni di piatti pronti di cibo cotto, ora ha un’arma in più per continuare nel suo impegno e aumentare l’aiuto offerto ogni giorno a oltre 8mila strutture caritative che assistono 1.560.000 bisognosi di cui quasi 135mila bambini.
 

Grazie alla nuova legge anti spreco il ministero delle Politiche agricole, inoltre, avrà ulteriori 2 milioni di euro da destinare all’acquisto di beni alimentari per i poveri in Italia.
 

Le soddisfazioni sono state espresse, all’unanimità, da tutto il mondo politico e dal Terzo Settore con cui la proposta è stata costruita, dalla Caritas al Banco Alimentare fino a Sant'Egidio.

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