Più di un miliardo di persone in tutto il mondo ha più di 60 anni ed entro il 2050 si raggiungeranno i 2 miliardi. Il dato è stato rilevato dal primo di una serie di studi sul tema dell'invecchiamento pubblicati da The Lancet e resi noti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). A fronte di questo fenomeno l’Oms richiama l’attenzione sulla necessità di individuare strategie volte a migliorare la qualità della vita delle persone, sottolineando che “invecchiare bene deve essere una priorità globale”. Si tratta di una sfida fondamentale, considerato soprattutto che, secondo alcune stime, circa l’80% delle persone anziane vive in paesi a basso e medio reddito.
Secondo i dati dell’Oms, nel 2012 l’aspettativa di vita media, a livello globale, a partire dall’età di 60 anni risulta pari a 21,5 anni per le donne e 18,5 anni per gli uomini, arrivando nei paesi più ricchi fino a 26 anni per le donne e oltre 22 anni per gli uomini.
L’aumento della longevità è dovuto a vari fattori, tra cui il calo della mortalità legata a malattie cardiovascolari, principalmente grazie a strategie quali la riduzione del consumo di tabacco e dell’incidenza dell’alta pressione sanguigna, oltre che una migliorata e più efficiente copertura degli interventi in ambito sanitario.
Sebbene le evidenze mostrino come la popolazione anziana sia più sana rispetto al passato, tuttavia, la longevità aumentata non sempre corrisponde a una condizione di una migliore salute, spiega l’Oms. Il secondo degli studi pubblicati su The Lancet, infatti, rileva che all’aumento della longevità, corrisponde anche una crescita dell’incidenza di patologie collegate all’età. Si stima, ad esempio, che il numero di persone affette da demenza crescerà dai 44 milioni di oggi a circa 135 milioni entro il 2050.
Per questo, l’Oms richiama l’attenzione sull’importanza di invecchiare in salute e sulle principali patologie collegate all’età. La prevenzione rappresenta la principale risorsa per ridurre l’impatto di queste malattie, si legge nel secondo studio su the Lancet.
Per quanto riguarda le altre strategie per migliorare la salute, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, uno dei principali problemi per le persone di età superiore ai 60 anni riguarda la presenza di malattie croniche. In questo senso, è necessario non soltanto aumentare e modificare gli interventi a livello sanitario, ma anche le strategie per migliorare la qualità della vita delle persone a livello sociale. Il benessere psico-fisico, legato anche alla misura della soddisfazione della propria vita e alla qualità della stessa, è un parametro importante che deve essere migliorato.
Per ottenere risultati di rilievo in questo campo, l’Oms afferma che si potrebbero mettere in atto politicheche incoraggino le persone con più di 60 anni a lavorare più a lungo (rimuovendo ad esempio tasse che scoraggiano la permanenza nell’ambito lavorativo dopo l’età del pensionamento), insieme a strategie per ladiagnosi precoce e in particolare strumenti a basso costo per la prevenzione della malattia (tra cui la riduzione della quantità di sale nell’alimentazione a livello generale e l’aumento della diffusione delle vaccinazioni).
Oltre a questo, si legge nel quinto studio pubblicato su Lancet, è necessario puntare sulla formazione degli operatori sanitari nella gestione di patologie croniche multiple.