Si chiama Francesca Giuffrida e vive a Roma, dove a luglio si è diplomata con il massimo dei voti al Liceo Scientifico Talete. Ha 19 anni e una passione per la scienza. È questo il breve identikit della vincitrice della seconda edizione del Premio Melissa Bassi, la borsa di studio che OSA ha messo a disposizione dei figli dei soci più meritevoli per supportarli nel loro percorso universitario.
Quando la raggiungiamo al telefono, dalla sua voce traspare subito la contentezza per il riconoscimento ricevuto. “Sono molto felice di aver avuto la borsa di studio – ci dice –. Oltre alla soddisfazione personale credo che un contributo per l’istruzione sia molto importante, soprattutto in un periodo di crisi e scoraggiamento come quello che stiamo vivendo. Il Premio rappresenta un incentivo importante per il mio futuro. Dare una chance alle aspettative per il futuro di un giovane studente come me, è un grande aiuto per il consolidamento del proprio percorso di vita”.
Francesca si è iscritta al primo anno all’Università La Sapienza, lo stesso ateneo scelto da Francesca Ascenzi, la ragazza che si è aggiudicata la prima edizione del Premio Melissa Bassi. Per quanto riguarda la Facoltà, invece, la scelta della vincitrice dell’edizione 2014 è ricaduta su Fisica: “Ancora non so chi voglio essere da grande, so solo che sto facendo quello mi piace, è questo che conta per me – ci racconta Francesca –. Anche per questo ho scelto la Facoltà di Fisica che, oltre a permettermi di coltivare la mia passione per la scienza, mi darà modo di poter scegliere fra tante strade da percorrere”.
Mentre ci racconta le sue aspettative, nella voce della vincitrice della borsa di studio si percepisce la tenerezza e la tenacia di una ragazza di appena diciannove anni, che ha le stesse aspirazioni e gli stessi sogni che avrebbe potuto avere Melissa. Francesca, nonostante la giovane età, lo sa bene: “Iniziare l’Università e gettare le basi per il proprio futuro è un'opportunità che purtroppo non tutti hanno, a Melissa è stata tolta. È semplice identificarsi in lei, una studentessa come me, che ora sarebbe stata mia coetanea. Per questo motivo aver ricevuto un premio che porta il suo nome mi onora ancor di più”.