Ha una voce squillante e piena di gioia la signora Antonietta, veterana del Centro sociale anziani (Csa) di Madonna della Neve gestito da OSA. Frequenta la struttura da quando è andata in pensione, ovvero dal 1996, “per evitare che la mente impigrisca”, ci racconta la nonnina che è alla soglia degli 80 anni e che si definisce la ‘factotum’ del gruppo, appassionata di cucito e di proverbi dialettali.
 

Ci dedica qualche minuto prima di iniziare l’ora di ginnastica dolce con le amiche del Csa e con l’operatrice Anna per parlarci del progetto ‘Aspettando il bambinello… nonni e nipoti scoprono il dono della tenerezza” cui ha partecipato insieme ai bambini della classe V A del plesso Madonna della Neve di Frosinone e ad altri sette iscritti del Centro “I Girasoli” per realizzare un presepe interamente a mano.
 

L’idea di questa collaborazione è nata a seguito dell’incontro tra la scuola elementare e gli iscritti dei CSA in occasione della Festa dei nonni, celebrata a ottobre. Sia le maestre che le operatrici OSA Anna e Rosalba hanno colto immediatamente l’opportunità di far incontrare e dialogare due generazioni apparentemente molto distanti tra loro ma che hanno tanto da dare e insegnare l’uno all’altra. E così per tutto il mese di novembre, ogni settimana, i nonnini sono tornati sui banchi di scuola accompagnati dalle operatrici.
 

“Venerdì scorso (ndr 20 gennaio 2017) abbiamo partecipato, presso la Sala Consiliare del Comune, alla premiazione del presepe più bello. Abbiamo ricevuto il primo premio in ex aequo con un’altra scuola della città. È stata un’esperienza molto entusiasmante. Con i bambini si è instaurato un rapporto affettuoso ed erano molto interessati ai nostri insegnamenti. Venerdì eravamo tutti molto euforici e soddisfatti del traguardo raggiunto. È stato bello poter stringere la coppa e ricevere i complimenti da parte delle istituzioni e i ringraziamenti da parte delle maestre!”.
 

Ed è stata proprio la collaborazione tra le due generazioni, anziani e bambini, a essere molto apprezzata dalla giuria che “ci ha assegnato il primo premio – conclude Antonietta – anche per l’originalità dell’opera e per l’utilizzo dei materiali da riciclo”.

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