“Il vaccino ti rende più forte”: è questo il messaggio lanciato dalla campagna di vaccinazione anti-influenzale, presentata ieri dalla Regione Lazio, che prenderà il via il prossimo 15 ottobre. Il vaccino, gratuito e disponibile fino al 31 dicembre, si rivolge principalmente ai soggetti di età compresa tra i 2 e i 65 anni che presentano patologie o condizioni tali da predisporre la contrazione della malattia. L'invito alla vaccinazione è esteso anche a bambini e adolescenti a rischio di sindrome di Reye, donne che si trovano al secondo e terzo trimestre di gravidanza, familiari e persone a contatto con soggetti ad alto rischio, forze dell’ordine, medici e personale sanitario, personale che lavora con animali.
La Regione ha già messo a disposizione dei medici di base, dei pediatri e dei servizi vaccinali delle Asl 1.035.000 dosi gratuite. L'obiettivo è quello di raggiungere il 75% di copertura vaccinale della popolazione anziana, nella fascia di età dai 65 anni in su, che nel Lazio costituisce circa il 21% della cittadinanza. Si punta quindi a superare la soglia del 50% registrata un anno fa, quando i casi nel Lazio furono 769 mila con 32 episodi gravi e 3 decessi.
Per la campagna sono stati investiti complessivamente 17 milioni di euro. Ben 11 sono stati riservati al vaccino contro l'influenza; i restanti 6 riguardano la grande novità di quest'anno: il vaccino anti-pneumococco.
“Facciamo appello affinché ci sia una risposta importante in una Regione che è all'avanguardia in Italia per la copertura vaccinale, ma abbiamo visto cosa accade quando invece, per paura, si torna indietro” ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, durante la presentazione della campagna. “Aumentano le malattie, le file, gli affollamenti nei pronto soccorso. In più, quest'anno parte un'importante campagna del vaccino anti-pneumococco che si fa una volta nella vita e che permette, soprattutto alle persone anziane, di vivere in uno stato di maggiore benessere. È un'altra delle scelte di innovazione del nostro sistema sanitario che deve curare bene, ma con la prevenzione deve anche evitare che le persone abbiano bisogno della cura”, ha concluso.