“Il tuo cuore è un bene prezioso. Ascoltalo”. Questo lo slogan scelto per le Giornate europee dello scompenso cardiaco, la campagna che, dal 2 al 10 maggio, coinvolgerà 24 città italiane alleate contro questa patologia. L'iniziativa, promossa dalla European Society of Cardiology (ESC) e dalla Heart Failure Association (HFA), coinvolge nel nostro Paese i Centri di riferimento cardiologico di dieci regioni con specialisti e volontari impegnati negli ambulatori e nelle piazze in attività di sensibilizzazione. Capofila a livello nazionale è la Ausl di Piacenza, prima lo scorso anno ad avere promosso in Italia l'evento guadagnandosi il riconoscimento di campagna di maggior successo a livello europeo.
In Italia lo scompenso cardiaco colpisce circa 600.000 persone e causa 500 ricoveri ogni giorno per un totale di 165.000 l'anno; la durata media della degenza supera i 10 giorni con un totale di 1.650.000 giornate di ricovero all'anno. Si tratta di una vera e propria emergenza sanitaria e sociale che, dopo i 65 anni, rappresenta la prima causa di ricovero e che continua a mietere vittime. Il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a 5 anni. Eppure questa patologia è tutt'oggi sottovalutata e, spesso, diagnosticata in ritardo: 2 pazienti su 3 non riconoscono i sintomi e 1 su 4 rimanda gli accertamenti; il 47% degli over 50 non sa cosa sia lo scompenso cardiaco e 1 su 10 lo confonde con l'infarto. Affanno, difficoltà di respiro e stanchezza sono i segnali più frequenti della malattia.
“Le Giornate europee dello scompenso cardiaco hanno l'obiettivo di aumentare la conoscenza di questa malattia, principale causa di ricovero dopo il parto e prima patologia per giornate di ricovero negli over 65 – spiega Massimo Piepoli, membro del Board di HFA e responsabile dell'ambulatorio Scompenso e Cardiomiopatie all'ospedale di Piacenza -. Lo scompenso cardiaco si determina quando il cuore perde la capacità di pompare sangue in tutto il corpo in maniera adeguata alle richieste dell'organismo. A provocare la patologia è generalmente un evento cardiovascolare come l'infarto o patologie cardiache pregresse che modificano la struttura del cuore. Ma anche il diabete mellito, l'ipertensione non controllata e le malattie infettive possono essere coinvolte”.