Prove di memoria, piccoli esercizi aritmetici, persino il sudoku: per alcuni potrebbero essere non solo dei piacevoli passatempo ma veri e propri rimedi medici. È il caso delle persone affette da sclerosi multipla, una malattia che può causare un progressivodeterioramento cognitivo che, a sua volta, può essere contrastato semplicemente giocando. Lo ha dimostrato lo studio che Laura De Giglio, neurologa socia della Cooperativa Osa che lavora presso il Centro sclerosi multipla dell’Ospedale Sant'Andrea di Roma, ha condotto sul famoso gioco per Nintendo DS “Brain training del Dr. Kawashima”, letteralmente “Allenamento per il cervello del Dr. Kawashima”.
Mai titolo poteva essere più chiaro sulle intenzioni del suo ideatore. Con questo prodotto infatti il dottor Ryuta Kawashima, tra i maggiori neuroscienziati del Giappone, ha voluto fornire a tutti un semplice strumento per tenere allenato uno dei “muscoli” più importanti del nostro organismo, attraverso giochi e piccole prove divertenti. Dal 2003, anno del suo lancio in Giappone, il gioco è stato un successo planetario e lo studio di De Giglio oggi ne conferma le premesse.
Sottoponendo 35 dei suoi pazienti a cicli di gioco di mezz’ora al giorno, 5 giorni a settimana, per 8 settimane, la ricercatrice ha registrato nei “giocatori” una complessiva riduzione dell’affaticamento mentale, insieme con significativi progressi in termini sia di attenzione che di velocità di ricezione ed elaborazione delle informazioni. Una buona notizia, per chi suo malgrado si trova ad affrontare cure che di solito sono molto più amare, sotto tanti punti di vista.