Inizia oggi, a Roma, presso la Casa dell’Aviatore (Viale dell'Università n. 20), una due giorni di studio che si basa sul concetto che il tumore si può curare anche migliorando la qualità della vita del paziente oncologico e, quindi, anche attraverso una dieta giusta, equilibrata, importante non solo per la prevenzione della malattia ma per combatterla.
 

Il convegno intitolato “Alimentazione e Oncologia” intende fare il punto su una modalità di approccio di tipo nutrizionale al malato di cancro, passando attraverso lo studio del suo funzionamento endocrino-metabolico.
 

Secondo la dottoressa Anna D'Eugenio, medico nutrizionista fra gli organizzatori del convegno, bisogna considerare la dieta quotidiana proprio come atto medico e studiare ogni giorno le condizioni del malato, orientando il regime alimentare in base ai sintomi che presenta.
 

Insomma, non soltanto riducendo o eliminando quello che fino ad oggi si sa che può ‘far male’, ma cercando un'interazione in tempo reale, individuando le reazioni della persona malata rispetto ad esempio al percorso terapeutico della chemioterapia che sta affrontando, e andandogli incontro per dargli modo anche di ritrovare la giusta voglia di alimentarsi, sottolinea la D'Eugenio, per “il benessere di uno stato di ritrovata energia”.
 

Una dieta, dunque, deve essere valutata in virtù dei suoi effetti sull'organismo, dosando gli alimenti in funzione delle necessità soggettive e deve essere all'insegna della varietà alimentare che è fonte di ricchezza soprattutto per un corpo in difficoltà. Secondo la nutrizionista, il malato oncologico non deve essere 'condannato' ad una dieta insapore o troppo uguale ogni giorno, ma lo deve anche appagare.

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