Ieri (6 aprile 2016) il Senato ha dato il via libera alla fiducia sul decreto banche, che contiene la riforma delle Banche di Credito Cooperativo e la garanzia dello Stato sulle cartolarizzazioni dei crediti in sofferenza, dopo che il testo era già stato approvato dalla Camera il 23 marzo scorso. Il decreto è diventato legge ed è stato accolto con grande soddisfazione da Confcooperative.

 

Il sistema italiano delle banche di credito cooperativo. È costituito da 364 istituti, pari a quasi il 56 per cento del totale delle banche operanti in Italia, con 4.414 sportelli, un milione e 248.000 soci e 31.000 dipendenti.  Nel 2015, ricorda il relatore, su 130 miliardi di euro di finanziamento alla clientela, 85 sono stati erogati alle imprese. Nel periodo di crisi, dal 2010 al 2015, i finanziamenti erogati dalle banche di credito cooperativo vanno oltre il breve termine: vi è stata, quindi, una caratterizzazione in senso positivo, a fronte, invece, di una riduzione di circa 56 miliardi del resto dell’industria bancaria. La raccolta della clientela ha superato i 161 miliardi e il patrimonio delle banche di credito cooperativo è oggi di 20 miliardi di euro. 

 

Obiettivo della riforma. Riorganizzare il Credito Cooperativo per adeguarlo al nuovo e complesso scenario dell’Unione Bancaria, salvaguardandone le peculiarità distintive.

 

Novità inserita nel decreto banche. La commissione Finanze della Camera ha licenziato il provvedimento riscrivendo il meccanismo della “way out” per le BCC e ampliato agli intermediari finanziari la possibilità di accedere alla garanzia dello Stato sulle sofferenze. In particolare sul fronte delle Bcc, le banche cooperative che non vorranno aderire alla holding, se al 31 dicembre 2015 hanno più di 200 milioni di patrimonio netto, avranno 60 giorni dalla conversione definitiva del decreto per decidere, da sole o con altre più piccole, di fare istanza a Banca d'Italia per conferire l'attività bancaria a una Spa. Ottenuto il via libera scatterà il modello della coop che controlla la Spa, dopo il pagamento il 20% del patrimonio netto come tassa straordinaria.

 

Il commento del Presidente Gardini sul sito di Confcooperative

«Avevamo chiesto di non mettere in discussione l'impianto cooperativo. Così è stato. Accogliamo, quindi, con grande soddisfazione la riforma delle Banche di Credito Cooperativo (BCC), così come approvata dal Parlamento e conclusa dopo un percorso durato oltre un anno. La riforma é in larga parte frutto delle proposte delle BCC ed è stata migliorata dall'iter parlamentare, in stretto dialogo con il governo. Il risultato raggiunto è molto positivo e rappresenta la migliore soluzione tra quelle emerse.
Si è ritenuto necessario che la riforma consentisse una way-out per rispettare, come giusto che sia, i principi di costituzionalità. Noi, però, nell'interesse delle BCC siamo convinti che tutti dovrebbero partecipare alla realizzazione di un unico grande gruppo di Credito Cooperativo. Diamo atto con soddisfazione alle BCC, il 97% delle quali aderenti a Confcooperative tramite Federcasse, di aver chiuso con successo un'operazione condivisa, superando difficoltà e insidie. La riforma coniuga in modo originale e coraggioso principi cooperativi e adattamenti ai nuovi contesti competitivi dell'Unione Bancaria Europea.
Allinea il Credito Cooperativo Italiano alle esperienze europee più forti e avanzate e lo fa con elementi di originalità. Concilia l'esigenza di rafforzamento e di integrazione con il mantenimento del tratto distintivo delle BCC di carattere mutualistico e radicamento territoriale.
Molto positivo che il Parlamento abbia recuperato i principi di autonomia delle province di Trento e Bolzano, così come la proposta di dotare le BCC di un fondo transitorio per accompagnare le fasi di integrazione e di ristrutturazione del sistema. Ora spetta al Credito Cooperativo dimostrare, con efficienza e tempestività, la fiducia che le istituzioni hanno posto nelle BCC per costruire il primo gruppo bancario del paese, a guida e capitale interamente italiano».

 

Per saperne di più La riforma del Credito Cooperativo è legge. Si apre una nuova fase per il sistema della cooperazione mutualistica in Italia su www.creditocooperativo.it

 

 

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