“I nostri utenti meritano di raggiungere tutti gli obiettivi personali”. Enzo Palmieri, responsabile del servizio riabilitativo Osa nel centro diurno di Via Majorana, lo sostiene con convinzione. Ma assistere le persone disabili, specialmente se adulte, non è un lavoro da poco. Serveesperienza, costanza, impegno, capacità, tecnica e una buone dose di inventiva.

È anche per questo motivo che il centro diurno punta in particolare sulle attività formative. La struttura, che si occupa di assistenza riabilitativa per disabili gravi (ci sono pazienti disfagici, con ritardi mentali medio-gravi e difficoltà di deambulazione) , funziona a tutti gli effetti come una sorta di scuola. In realtà, si tratta di un centro semiresidenziale che al momento ospita 45 adulti ultra quarantenni, sfruttando a pieno le ore a disposizione (8:30 – 15:30) per incrementare le capacità neuromotorie degli assistiti. 

Come si fa? “Quando prendiamo in carico un paziente, costruiamo da subito una squadra intorno a lui, come previsto dall’articolo 26  (della legge 833 del 23 dicembre 1978, ndr) – ha spiegato a Osa News Enzo Palmieri –. Per questo abbiamo a disposizione un’equipe che gestisce l’assistito su una vasta gamma di aspetti, da quello fisico-sanitario al psicologico”

L’obiettivo del servizio, sostanzialmente, è di supportare la riabilitazione degli utenti tramite un percorso costruito ‘su misura’. “Ma anche la società – ha concluso Palmieri – deve fare il suo lavoro, cercando di creare gli strumenti per agevolare l’espressione del singolo”. In ogni caso, non si tratta di un percorso breve. Per questo motivo, al Centro diurno la familiarità e la socializzazione è al centro dell’attenzione. “Alcuni degli utenti considerano il ‘diurno’ una seconda casa – ha sottolineato Annamaria Manella, responsabile del personale Osa -. È per questo che oltre all’assistenza sanitaria, organizziamo di volta in volta laboratori di cucina, musicoterapia e di artigianato semplice“. 

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