Il Fondo per la non autosufficienza avrà a disposizione 400 milioni di euro. Lo ha annunciato il Governo a seguito di un incontro con i rappresentanti di diverse associazioni per la tutela dei diritti delle persone diversamente abili.

Il sottosegretario Delrio e il ministro del Lavoro Poletti hanno ribadito anche la volontà di rendere strutturale questo strumento, per evitare che nei prossimi anni si debba ogni volta ripartire da zero come avvenuto finora.

Il Fondo nazionale per la non autosufficienza è una forma di finanziamento autonoma, a carattere nazionale, che permette di ripartire annualmente le risorse alle Regioni. La ripartizione avviene sulla base dei dati relativi alla residenza della popolazione non autosufficiente, e di altri di indicatori demografici e socio economici. Il Fondo, come detto, serve a garantire alle persone non autosufficienti i livelli essenziali di cura e assistenza, e non è sostitutivo delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale.

Per ottenere i contributi previsti dal fondo è necessario che la persona non autosufficiente certifichi la sua condizione di invalidità totale (o l’handicap) e il reddito. Quest’ultimo è calcolato dall’Indicatore della situazione economica equivalente: l’Isee. Si tratta del parametro che permette di considerare non solo il reddito della persona ma anche la ricchezza derivata dall’aiuto che il nucleo familiare può dare nelle situazioni di difficoltà. Va ricordato, infine, che prima di poter accedere ai contributi del Fondo, è necessario che le Regioni approvino delle delibere applicative. Le persone non autosufficienti possono informarsi sullo stato dell’iter presso i propri distretti sociosanitari o presso i distretti sociali del Comune di appartenenza.

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