Il figlio Mauro ha scritto un encomio alla Cooperativa per ringraziare l’infermiera che si prende cura di suo padre, 91 anni

Da due anni il signor Giuliano, che di anni ne ha 91, viene assistito da OSA. Suo figlio Mauro, logopedista con un’esperienza ospedaliera di lungo corso, ha scelto il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata della Cooperativa rivolgendosi al CAD della sua ASL di appartenenza, la Roma 3. “Quando le condizioni di mio padre sono peggiorate, ci siamo rivolti all’azienda sanitaria per richiedere inizialmente un’assistenza riabilitativa, prima motoria e poi di terapia occupazionale. Attualmente papà è seguito dall’infermiera Dorota, dal fisioterapista Mirko e dalla terapista occupazionale Francesca. Posso dire che sono tutti bravissimi”. Soddisfatto dell’assistenza ricevuta, Mauro ha scritto un encomio per dire grazie ad OSA, in particolare ad uno dei professionisti dell’équipe domiciliare, l’infermiera Dorota Moskwa.

“Moskwa ha messo in luce non soltanto ottime capacità teoriche e tecniche, ma anche notevoli caratteristiche di empatia, pazienza e disponibilità”, si legge. “Personalmente ho un’esperienza quarantennale di lavoro in ospedale e devo riconoscerle un profilo professionale e umano decisamente non comune. Il suo modo di interpretare la professione dà valore a lei stessa e alla struttura per cui lavora e rafforza la fiducia degli utenti”.

Ogni due settimane Dorota, infermiera di origini polacche in OSA da settembre, va a casa del signor Giuliano, un appartamento a viale Marconi, zona sud di Roma tra le più densamente popolate, per il cambio del catetere e per tutte quelle premure che un paziente come lui richiede. È entrata in punta di piedi nella vita di questo assistito dei suoi famigliari e, come spesso avviene, ha dovuto vincere un’iniziale quanto comprensibile diffidenza. “Una cosa normale”, afferma, “alla fine sua moglie mi ha ringraziato perché ha visto come mi sono approcciata a suo marito. A tutte le persone che assistiamo, oltre alla professionalità, è importante mostrare empatia, disponibilità, attenzione. Con il passare del tempo ci siamo trovati bene: loro come famiglia e io come infermiera”.

Non è facile entrare nelle case, capire i bisogni dei pazienti, costruire un rapporto di fiducia con i familiari. Ci vuole tempo, ci vuole una buona dose di umanità. La stessa che mettono Dorota e i professionisti OSA nel loro lavoro quotidiano e che oggi la fa sentire, in fondo, come una di famiglia. Tanto da dire: “Ci facciamo anche delle risate con il signor Giuliano e con la sua famiglia. Tante volte le persone anziane diventano come i bambini e, per questo, ci scappa anche qualche battuta. Però fanno anche molta tenerezza e c’è bisogno di un’attenzione particolare quando ci si prende cura di loro”.

A giudicare dalle parole di Mauro, il figlio del signor Giuliano, possiamo dire che Dorota  ci stia riuscendo benissimo, soprattutto da quando è sempre lei ad eseguire gli interventi domiciliari dopo un periodo di turnazione. “Conoscevo OSA grazie al mio lavoro in ospedale come logopedista”, sottolinea ancora Mauro, “quindi l’ho scelta andando sul sicuro e posso confermare di essere soddisfatto della decisione. Avere una persona come Dorota significa poter contare su un punto di riferimento costante e la stabilità del rapporto che abbiamo ora con lei è un passo importante, se poi aggiungiamo che è una professionista valida il passo diventa doppio”.

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