L’Ambulatorio di via Taldi gestito da OSA ha ottenuto l’accreditamento istituzionale da parte della Regione Lazio. È il raggiungimento di un obiettivo importante per la Cooperativa che giunge al termine di un iter lungo 10 anni. Un traguardo che è stato festeggiato presso il Casale 4.5.
 

Per saperne di più abbiamo intervistato la dottoressa Anna Maria Manella, responsabile del personale – che insieme al dottor Enzo Palmieri, institore del Ramo d’azienda ex articolo 26 – ci ha illustrato i vari passaggi necessari per ottenere l’accreditamento, ci ha raccontato la storia dell’ambulatorio, come è organizzato e da quali professionisti è formato; la tipologia di utenti assistiti e l’importanza della presa in carico.

Dall’autorizzazione all’accreditamento alla firma del budget. Dottoressa Manella ci spiega in cosa consistono questi tre passaggi?

“Per poter operare in campo sanitario, le strutture sia pubbliche che private, devono rispettare una serie di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi. L’autorizzazione è un provvedimento amministrativo regionale necessario ed obbligatorio per potere esercitare l’attività sanitaria. Quindi attesta la capacità di operare.

L’accreditamento, invece, riconosce la capacità della Cooperativa OSA di erogare prestazioni sanitarie, per conto del Servizio Sanitario Regionale, di un livello qualitativo rispondente a uno standard definito dall'ente stesso. Questo tipo di provvedimento risponde ad esigenze di qualità del servizio erogato, al fabbisogno di prestazioni della popolazione ed alla disponibilità reale di risorse economiche.

Il terzo step consiste nell’accordo contrattuale tra la singola struttura ed la Regione con il quale si stabilisce il numero di prestazioni che verranno svolte per conto del SSR.

Nel caso di via Taldi l’attività accreditata è quella di riabilitazione ex art. 26 ovvero l’erogazione di prestazioni riabilitative di tipo motorio, neurologico, logopedico, psicomotorio e cognitivo a favore di adulti e bambini, noi trattiamo prevalentemente bambini con disabilità anche gravi che entrano nel periodo dell’infanzia e rimangono in trattamento per periodi lunghissimi, fino al compimento della maggiore età ”.

 

Qual è la storia dell’ambulatorio di via Taldi?

“Tutto è iniziato nel 2006 quando, su richiesta della Regione Lazio è stato costituito il consorzio Ri.Rei. (di cui faceva parte OSA) che è subentrato nella gestione dei centri che la Asl aveva preso in gestione diretta. Poi, dal 2011, ci siamo occupati del servizio direttamente con OSA. In questi anni abbiamo garantito la continuità assistenziale e la riabilitazione dei bambini già in carico all’Ambulatorio e ci siamo occupati anche di portare avanti l’iter burocratico che ci ha condotto a ottenere l’accreditamento ad ottobre 2016.

A febbraio abbiamo festeggiato questo bellissimo traguardo con tutti gli operatori del Ramo d’azienda di via Taldi e di via Majorana, all’agriturismo 4.5 è stato un momento gioia, come quando si festeggia la nascita di un figlio, solo che la gravidanza è durata dieci anni!”.

Si sente spesso parlare di ‘presa in carico’ dell’assistito. Cosa significa?

“La presa in carico è un processo, un insieme di azioni, percorsi, strategie che vengono messe in atto per rispondere a bisogni di salute complessi e che richiedono un’assistenza continuativa o prolungata nel tempo coinvolgendo diverse professionalità. Il concetto di ‘presa in carico’ parte dalla centralità della persona, quando un centro prende in carico un utente si occupa di lui per l’intero iter riabilitativo. Quindi il centro di riabilitazione si occupa direttamente del paziente tramite la costituzione di un'équipe multidisciplinare che redigere un progetto ed un programma riabilitativo personalizzato e finalizzato al recupero funzionale e sociale della persona. Nel caso di Taldi – che segue prevalentemente bambini – le figure professionali che devono essere presenti sono: il neuropsichiatra infantile e/o il fisiatra, secondo la patologia trattata; lo psicologo, l’assistente sociale; varie professioni della riabilitazione: fisioterapisti, logopedisti, terapisti della neuro psicomotricità, terapisti occupazionali.

 

Per leggere l'articolo integrale vai su OSA News 1/2-2017

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