40 anni di storia (e di storie)

Roma, 19 giugno 1985. Un gruppo di giovani medici, amici di Don Giacomo Tantardini, fonda OSA, Operatori Sanitari Associati. La svolta arriva nell’89 con un’idea forte animata da uno spirito cooperativo: mettere insieme lavoro, passione e competenze per assistere i più fragili nelle loro case.

Sono gli anni dell’AIDS, in cui la malattia fa paura, viene percepita come uno stigma sociale, emargina, uccide. Da qui, dalla cura ai pazienti affetti dal “male del secolo” direttamente a domicilio, nelle borgate e nelle periferie romane, inizia il cammino di OSA. La prima sede è a Tor Vergata, periferia est della Capitale, in un garage vicino alla parrocchia di Santa Margherita Maria Alacoque. È una visione nuova della sanità che funziona perché fa vivere meglio e più a lungo queste persone. Sono agli albori dell’assistenza domiciliare in Italia, settore in cui OSA scaverà un solco, intrecciando la sua storia con la vicenda sanitaria del Paese.

Oggi, le case di quei primi pazienti si sono moltiplicate e da Roma i professionisti socio-sanitari di OSA sono arrivati nella maggior parte delle Regioni. L’assistenza domiciliare è la pietra angolare su cui questa impresa sociale – la più grande in Italia tra quelle dedicate alle cure primarie – ha costruito e sviluppato altre esperienze assistenziali, nelle residenze, nei centri diurni e di riabilitazione. Una crescita costante, che dura ormai da 40 anni senza tradire lo spirito delle origini e l’idea radicale di quei ragazzi, molti dei quali ancora presenti all’interno del management di OSA, che alla fine degli anni ‘80 decisero di dedicarsi alle persone, assistendole nelle loro case.

I valori che ci ispirano

In OSA ciascun Socio lavoratore è chiamato ad esprimere la propria professionalità
nell’adesione a valori e ispirazioni che rappresentano un tessuto comune a tutte le componenti e in tutti i territori.

La cooperazione

OSA  – Operatori Sanitari Associati si ispira ai principi che sono alla base del movimento cooperativo mondiale in cui ogni Socio opera esprimendo pari diritti e pari doveri. Il fine non è remunerare il capitale investito, ma il soddisfacimento del bisogno del Socio (scambio mutualistico) e degli Assistiti, in linea con i pilastri costituzionali e il principio di sussidiarietà che definiscono il mandato cooperativo.

L’aspetto umano della cura

Gli scopi sociali vengono realizzati attraverso un’attività di gestione di servizi sociosanitari ed educativi orientati in via prioritaria, ma non esclusiva, alla risposta dei bisogni sanitari delle persone e ad azioni e situazioni relative al disagio sociale di persone svantaggiate, con un approccio che mette continuamente la persona al centro di tutto.

L’integrazione con il sistema sanitario

OSA si è fatta portatrice sin dall’inizio di un’idea evoluta di medicina di prossimità, intesa come naturale continuità tra ospedale e territorio in una collaborazione tra il Sistema Ospedaliero e l’assistenza primaria (medici di medicina generale, farmacie di servizi, erogatori di assistenza sociosanitaria), superando le discontinuità, anzi tessendo una integrazione che punta alla riqualificazione del Sistema Salute.

Il metodo scientifico

La crescita significa anche e soprattutto evoluzione professionale, ottenuta attraverso percorsi di formazione continua per i Soci, ricerca e sviluppo di nuove tecnologie mirate alla telemedicina e alla tutela degli Assistiti, progetti realizzati in partnership con enti di ricerca e istituzioni sanitarie di altissimo profilo scientifico come la Fondazione Ebri (European Brain Research Institute-Rita Levi Montalcini) e il Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli.

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