FONTE: AVVENIRE 29 maggio 2015

Crescere in numeri e qualità senza perdere di vista i volti. Perché l'umanizzazione delle cure non resti solo una bella parola. In questo modo, infatti, l'aumento delle prestazioni sanitarie fornite – oltre un milione e 600mila l'anno a 38mila persone – e degli operatori occupati (2.741 addetti, il 66% donne e il 10% stranieri) non ha portato con sé la spersonalizzazione del servizio, perché al primo posto c'è sempre la relazione con i pazienti e con i soci-lavoratori. In sostanza, l'umanizzazione delle cure. La filosofia della Cooperativa romana OSA, Operatori Sanitari Associati, è la chiave di volta del suo successo, unita “alla professionalizzazione e specializzazione dei servizi, alla misurazione della soddisfazione del paziente, perché compartecipi all'assistenza sentendosi padrone di casa”. Francesco Giuffrida, direttore sanitario OSA, considera questo il valore aggiunto della Cooperativa. Intervistato oggi sulle pagine del quotidiano Avvenire racconta il progetto di medicina narrativa e-Care e il progetto per la salute dei ragazzi stranieri non accompagnati che partirà in collaborazione con l'Ospedale Bambino Gesù e il Vicariato.  

 

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