Ormai sono passati 5 anni da quando Alessio frequenta regolarmente l’ambulatorio di riabilitazione che la Cooperativa OSA gestisce in via Quirino Majorana a Roma. Adesso ha 8 anni e la prima volta era in compagnia dei suoi genitori. La mamma e il papà del piccolo si sono mobilitati per ottenere interventi e servizi offerti dal servizio territoriale necessari per aiutare il loro bambino. La lotta è stata dura ma col tempo e, con l’aiuto prezioso dei professionisti OSA, hanno imparato tutti i termini e gli atteggiamenti da modificare per aiutare il figlio a crescere. Alessio – la cui storia viene raccontata sulle pagine del nuovo numero del Magazine 50MILA VOLTI – aveva 3 anni quando ha varcato la soglia dell’ambulatorio immerso nel suo mondo senza che da quella bocca uscisse una sola parola. È stato un percorso difficile quello che lui e la sua famiglia hanno dovuto affrontare. I suoi problemi di relazioni con gli altri lo escludevano da un mondo che aveva tutto il diritto di conoscere.

 

Piangeva e si dimenava ogni volta che cercava di esprimere il proprio stato d’animo. I suoi comportamenti erano di difficile lettura, eppure Alessio aveva necessità di comunicare con chi gli stava intorno. “Abbiamo iniziato a giocare con lui, aumentare i tempi di attenzione condivisa, sorridere, attivare un contatto visivo per aiutare il bambino a comprendere meglio sé stesso e successivamente ad interagire con l’altro in maniera più funzionale. Sapevamo con certezza che la famiglia era il centro del progetto terapeutico per un costante lavoro sulle autonomie”, raccontano dall’ambulatorio di via Majorana le persone che lo hanno assistito e aiutato nel suo percorso.

 

L’équipe OSA, composta da un Medico Neuropsichiatra Infantile, da uno Psicologo, dall’Assistente Sociale, dal Logopedista e dal Neuropsicomotricista, nel tempo si è modificata nella sua composizione, adattandosi alle necessità del piccolo. Il gruppo ha lavorato sull’intero nucleo familiare per condividere percorsi e informazioni necessarie alla crescita di Alessio. Le immagini ancor prima delle parole sono state il veicolo attraverso il quale Alessio ha raggiunto la capacità di comunicare nei vari ambiti, aumentando i suoi interessi e gli scambi sociali. La sua passione per i tablet e i computer è stata la chiave del successo per aumentare la motivazione, la collaborazione e l’attenzione alle attività. Di fronte a quegli strumenti multimediali Alessio si trasforma, diventa più collaborativo e svaniscono d’incanto i suoi problemi comportamentali. Nell’ultimo periodo il nostro Alessio è migliorato tantissimo e abbiamo deciso di insegnargli il linguaggio dei segni per fare richieste e rispondere alle domande.

 

Un successo che ci ha ripagato di ogni sacrificio dandoci la carica per continuare nel nostro servizio utile alla crescita dei bambini che ci vengono affidati. Alessio adesso è cresciuto, frequenta la scuola elementare e insieme alle maestre, la famiglia e i professionisti della Asl ha una chance in più in un mondo reale sempre più vicino alla sua dimensione”.

 

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