OSA si doterà ben presto di un nuovo sistema di dematerializzazione dei fogli firma. Il settore ICT (Information and Communications Technology) della Cooperativa ha infatti messo a punto, in collaborazione con la Divisione ADI e la Direzione Sanitaria, un procedimento per abilitare il servizio di Assistenza Sanitaria Paperless, un'evoluzione tecnologica che comporterà notevoli benefici nell'attività lavorativa quotidiana degli operatori. Una vera e propria rivoluzione che eliminerà di fatto i fogli firma e che per OSA si tradurrà in un maggior efficientamento dei processi aziendali e della gestione documentale.

 

COME FUNZIONA. Il processo di Assistenza Sanitaria Paperles è stato designato dall'integrazione applicativa tra WebADI, il software sviluppato da OSA che permette di gestire il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata interfacciandosi in tempo reale con gli operatori dell'assistenza domiciliare e i committenti delle ASL, la soluzione applicativa Legal Report di Inforcert e il software gestionale MDM (Maw Document Managemet) di Mawgroup, due società leader in Italia che offrono soluzioni tecnologiche ed innovative per pubbliche amministrazioni, professionisti ed aziende anche in campo sanitario. Il procedimento è piuttosto semplice e intuitivo, del tutto simile a quello attualmente in uso sui fogli cartacei. Attraverso Legal Report l'operatore potrà raccogliere la firma elettronica del paziente sul proprio Phablet (un dispositivo che unisce le funzionalità di tablet e smartphone) e controfirmare il rapporto con firma digitale georeferenziata. Con la firma digitale georeferenziata il dato di geolocalizzazione viene legato al documento digitale, certificando il luogo della sua creazione e della sua sottoscrizione. Il report dematerializzato viene messo a disposizione dell'app gestionale MDM, corredato dai dati necessari alla sua gestione applicativa (in questo caso specifico si parla di metadati). Il report potrà quindi essere protocollato, visualizzato dagli operatori OSA e reso disponibile alle ASL e successivamente inviato in conservazione.

 

Leggi l'articolo integrale pubblicato sul numero 2-2016 di OSA News 

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