Si chiama Gianni Valerio Vinci, ha 19 anni e vive a Roma, dove studia Fisica all'Università di Tor Vergata. È lui ad aggiudicarsi la terza edizione del Premio Melissa Bassi, istituito dalla Cooperativa OSA per ricordare la studentessa uccisa nel 2012 nell'attentato davanti alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. Melissa, 16 anni, era la figlia di Rita e Massimo, entrambi soci lavoratori di OSA presso la RSSA Villa Bianca di Mesagne.
E proprio ai figli dei dipendenti OSA, particolarmente meritevoli negli studi diplomati con 100/100, è destinato questo riconoscimento che, nel ricordo di Melissa, vuole sostenere l'impegno e il merito. Lo stesso impegno che sta mettendo Gianni ogni giorno nel suo percorso universitario. “Sono molto felice di aver ricevuto questo premio, soprattutto perché, in questo modo, posso aiutare i miei genitori a pagare le tasse universitarie. Mi sono iscritto alla facoltà di Fisica, perché innamorato della materia fin dai tempi del liceo – racconta Gianni -. In generale, ho sempre avuto la passione per la scienza anche grazie ai libri di Stephen Hawking, fra i più importanti e conosciuti fisici del mondo. Sono contento, Tor Vergata è un'ottima università e in più è molto vicina a dove abito. La mia è stata una scelta dettata dal cuore e sinceramente non ho pensato a quali potrebbero essere gli sbocchi lavorativi futuri, anche perché sono consapevole che la ricerca di un lavoro dopo l'università sarà molto complicata. Nonostante questo, so benissimo cosa vorrei fare da grande: mi piacerebbe occuparmi di fisica teorica, studiare i modelli matematici che vengono applicati a quella che potremmo definire come la fisica di tutti i giorni, quella che si occupa del funzionamento del cervello o dell'esplosione delle stelle. Sono affascinato dalla parte teorica della materia poi più vado avanti e più studio cose nuove e interessanti”.
La strada per arrivare a realizzare i propri sogni è ancora lunga. Gianni studia, segue le lezioni, dà gli esami e le sue sono sempre giornate molto piene. “Le lezioni iniziano alle 9 e, a volte, mi capita di dover rimanere in facoltà fino alle 18.30, soprattutto quando devo frequentare i laboratori. Quando torno a casa studio e faccio gli esercizi, attualmente mi trovo a dover studiare molta matematica. Fortunatamente riesco anche a ritagliarmi un po' di tempo libero e ad uscire con la mia ragazza”.