Li noti appena varchi la soglia delle Residenze Villa Bianca e Casa Melissa. Indossano una divisa bianca con bordi colorati e sfoggiano un sorriso che illumina la giornata. Sono gli angeli custodi della struttura. Sempre affianco agli ospiti e pronti a soddisfare ogni loro desiderio. In termini tecnici vengono chiamati con l’acronimo OSS, che sta per Operatori Socio Sanitari, ma sono i riferimenti per ogni evenienza e i confidenti dei nonni e dei ragazzi delle Residenze.
Sara Villani è da oltre cinque anni che vive questa esperienza di servizio nella Cooperativa OSA. “Il nostro compito – ci dice mentre abbraccia nonna Giulia – è quello di soddisfare i bisogni primari degli ospiti e mantenere il loro benessere fisico-psichico”. Un contatto costante tra OSS e ospite che li fa diventare familiari. A questi giovani assistenti è demandata la cura della persona, con particolare attenzione all’igiene, all’organizzazione delle stanze e dei letti.
Una forma di controllo e cura dello spazio vitale dove vivono gli ospiti. Per questi motivi spesso tra di loro nasce una complicità che difficilmente si crea con altri operatori sanitari. “Tra gli OSS e gli ospiti ogni giorno di più cresce la fiducia e la stima reciproca. Noi entriamo e tocchiamo la parte più intima degli ospiti – spiega Sara -. Non è un’azione facile per entrambi. Da parte nostra perché dobbiamo affrontare la difficoltà dell’approccio e da parte dell’ospite poiché incontrano l’ostacolo del pudore iniziale. Per questi motivi la fiducia è importante e deve crescere costantemente”.
“Amo questo lavoro – conclude la nostra OSS – e sono contenta del rapporto di collaborazione che c’è tra noi operatori. Andiamo avanti con entusiasmo ognuno con la propria particolarità, con i propri caratteri ma con tanta stima reciproca”.