Il chitarrista, originario di Mesagne, ha donato questo momento musicale agli ospiti delle Residenze Villa Bianca e Casa Melissa suscitando emozioni e riscuotendo applausi
 
Le emozioni della musica che si incrociano con l’umiltà di un maestro dal talento internazionale. Questo è accaduto oggi durante il concerto donato dal chitarrista Antonio Molfetta agli ospiti delle Residenze Villa Bianca e Casa Melissa. Dalla chitarra classica di Molfetta sono affiorate melodie che hanno fatto breccia nei cuori dei presenti, tanto che la sala polifunzionale della residenza gestita dalla Cooperativa OSA si è rapidamente ovattata di silenzio. Il concerto è giunto a conclusione di un anno complicato e doloroso che ha segnato l’umanità intera. L’esibizione del maestro Molfetta ha rappresentato un segno di speranza per un futuro più fausto dopo l’esperienza della pandemia. L’artista aveva deciso di donare la propria esibizione emozionato dagli spaccati di storie e di attività degli ospiti nelle residenze mesagnesi.

La Cooperativa OSA ha espresso gratitudine ad Antonio Molfetta per il gesto di profonda sensibilità. Gli ospiti, insieme agli educatori, per rendere la struttura più accogliente, avevano allestito la sala del concerto usando come coreografia una serie di quadri realizzati durante un laboratorio. Il repertorio proposto dal maestro Molfetta ha spaziato dalle mazurche classiche ai valzer, fino a toccare brani contemporanei, sempre eseguiti con la chitarra classica. Tanti gli applausi per ogni performance, ciascuna scandita da una breve spiegazione proposta dall’artista.

Michele, appassionato di chitarra, è sembrato incantato dagli arpeggi del maestro. Seduto in un canto vicino all’artista, ha seguito con occhi sgranati la danza delle dite sulle corde dello strumento. Sembrerebbe plausibile che nei prossimi giorni possa emulare con la propria chitarra le gesta di Molfetta. Isabella, che durante il giorno è solita ascoltare playlist di Renato Zero e Al Bano, quando ha percepito di avere di fronte un artista straordinario ha chiesto e ottenuto il bis. Patrizia, invece, a conclusione della serata ha voluto salutare di persona il maestro e confessargli di aver avuto “la pelle d’oca”.

Questo confronto ha molto emozionato Antonio Molfetta tanto da aver promesso di ritornare per un secondo evento. “Spero di essere all’altezza”, ha chiosato Molfetta, emozionato almeno quanto l’uditorio, cesellando l’occasione di quell’umiltà che solo gli artisti autentici sanno dimostrare.

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