Creare un “braccialetto” che fa da bussola alle persone che non hanno l’uso della vista. È questo in sintesi l’obiettivo di “Abbi” (acronimo di Audio Bracelet for Blind Interaction), un progetto finanziato dalla Commissione europea e coordinato dall’Istituto italiano di tecnologia. Al lavoro da poche settimane, i ricercatori che partecipano a questo programma sono al lavoro per realizzare un dispositivo indossabile in grado di aiutare i non vedenti nell’orientamento attraverso dei segnali sonori.

Nello specifico, questo “audiobraccialetto” sarà in grado di creare una mappa spaziale nella quale la persona potrà muoversi.

Il dispositivo verrà realizzato sulla base delle ultime scoperte dei ricercatori dell’Iit, che di recente hanno dimostrato come l’udito e la percezione del suono possano subentrare alla vista compromessa come strumento di orientamento nello spazio.

Grazie a una ricerca da poco conclusa è stato possibile ottenere una maggiore conoscenza delle modalità con cui il cervello cerca di ripristinare le percezioni sensoriali compromesse a causa dell’invalidità di uno dei sensi, sfruttando un altro senso funzionante.

Proprio questa scoperta ha dato fiducia ai ricercatori sul buon esito di Abbi e, secondo loro, chi lo utilizzerà non avrà bisogno. La realizzazione e la prova degli effetti di Abbi saranno verificate direttamente con gli utenti, grazie alla partecipazione nel progetto di istituti dedicati allo studio e alla riabilitazione della cecità, tra i quali l’Istituto David Chiossone onlus a Genova.

Alla realizzazione del progetto partecipano, oltre a IIT e all’Istituto Chiossone, la Lunds Universitet (Svezia), l’Universität Hamburg (Germania), e la University of Glasgow (Gran Bretagna).

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