“Aiutare le persone che ne hanno bisogno”. È questa la risposta di Osman a quella domanda che si è sentito porre spesso: “Per quale motivo hai lasciato il tuo Paese?”. La risposta arriva con la naturalezza di chi ha fatto di questo frase lo scopo di una vita. D’altra parte Osman Abdellatif, nato in Tunisia 41 anni fa, ha sempre sognato di essere d’aiuto al prossimo. È proprio per questo motivo che, quando è ancora a Menzel-Temine, sua città d’origine, decide di diventare un infermiere

. Concluso il suo percorso di studi, però, Osman non riesce a trovare il lavoro che ha sognato durante il suo percorso di studi. Un ostacolo che non fa affievolire la sua passione. Così, nel 2006, Osman si iscrive a unprogramma di collaborazione attivo tra la nazione nordafricana e l’Italia e viene selezionato per venire a lavorare a Roma, con la Cooperativa Osa.

Ma le sfide per Osman sono appena iniziate. Per poter coronare il suo sogno nel nostro Paese, infatti, deve convalidare il suo diploma, così da potersi iscrivere all’Ipasvi, l’organo che tiene il registro degli infermieri. Nemmeno questo ostacolo lo preoccupa e, dopo aver superato tutti gli esami necessari, all’inizio del 2007 entra a tutti gli effetti a far parte della Cooperativa come socio lavoratore.

“Sul mio percorso d’inserimento – racconta Osman a Osa News – non c’è stato nessun intoppo, anzi. Ho incontrato solo persone disponibili e pronte ad accompagnarmi nei miei primi mesi di lavoro e di vita in Italia”.L’impatto con la cooperativa e con il nuovo lavoro sono più rosei del previsto. Il merito, secondo Osman, è anche del suo carattere aperto, che lo porta a stabilire un rapporto quasi empatico con i suoi assistiti. “L’approccio che uso quando mi confronto con le altre persone – dice – è volto a metterle il più possibile a loro agio. Durante il mio lavoro mi trovo a interagire con individui in grave difficoltà, spesso impediti nei movimenti a causa della sclerosi multipla, della Sla o di altre malattie neurologiche. Una condizione che li porta asoffrire nell’anima, oltre che nel corpo. Per questo desidero portare i miei servizi oltre il ‘semplice’ piano assistenziale, cercando di comprendere meglio che posso la psicologia degli assistiti per assecondare e, se possibile, anticipare le loro esigenze”.

Anche l’impatto con la realtà italiana si rivela molto positivo. “Non sono stupito di essermi trovato così bene, visto che ho cercato di imparare tutto sull’Italia, anche quando mi trovavo ancora in Tunisia – racconta Osman –. Ho scelto la Penisola proprio perché sapevo che avrei trovato persone con un carattere piacevole e vicino al mio modo di essere”.

Nel nostro Paese Osman non ha solo avuto la possibilità di lavorare, ma è riuscito anche a crearsi una famiglia. È proprio all’interno della Cooperativa che ha conosciuto Milena, una ragazza italiana, infermiera come lui, che dal 2009 è la sua compagna. Due anni e mezzo fa il regalo più bello in questa sua avventura: nasce il loro primo figlio.

“Il lavoro all’interno di Osa – ha concluso Osman – è stato il mio primo impiego in Italia e spero che duri il più a lungo possibile, magari per sempre. Non lo dico solo perché il personale e tutti i colleghi mi hanno aiutato concretamente durante il mio inserimento, ma anche perché apprezzo l’ottimo livello di organizzazione che mi permette di dare il mio meglio nei confronti degli assistiti”.

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