Fabio Guacci ha scelto Villa Bianca di Mesagne (in provincia di Brindisi) come Residenza Socio Sanitaria Assistenziale per sua madre, la signora Adele. “Mi hanno colpito l'umanità e la professionalità di chi operava all'interno della struttura, sono bastati una breve visita e un colloquio con la direzione per convincermi”. Una scelta certo non di comodo, visto che Guacci abita con la sua famiglia a Taranto, a circa 60 km dalla residenza socio sanitaria gestita da OSA.
La signora Adele ha dei problemi legati all'avanzare dell'età, problemi che purtroppo non le permettevano di condurre un vita in autonomia, e così da marzo è diventata ospite della struttura. “Mi è piaciuto il clima che si respirava e il rapporto fra operatori e assistiti, sembra di essere in una grande famiglia. Inoltre, la struttura mi è sembrata all'avanguardia, accessibile e molto adatta alle esigenze delle persone che ci vivono. Dovendo affidare mia madre a Villa Bianca, mi sembravano aspetti di cui tener conto, più importanti della distanza da casa mia”.
La scelta del signor Guacci di far seguire sua madre dallo staff di Villa Bianca è stata motivo di soddisfazione per il personale OSA che opera all'interno della struttura. “Nella nostra zona ci sono molte strutture che svolgono il nostro stesso lavoro – spiega Mariella Iaia, coordinatrice della RSSA Villa Bianca di Mesagne -. Avere dei pazienti che non vengono dalle immediate vicinanze conferma la qualità della struttura e del nostro operato.È grazie a questi fattori se siamo riusciti a raggiungere il numero di oltre 60 ospiti in appena un anno e mezzo di attività”.
Un altro fattore molto apprezzato dalle famiglie degli assistiti è la possibilità di poterli andare a trovare in qualsiasi momento della giornata. “Il fatto che non ci siano delle fasce di orario prestabilite, ma che si possa andare a trovare i propri cari liberamente è sicuramente un altro punto a favore di Villa Bianca – dice Guacci -. A mio modo di vedere è anche un segno di trasparenza della gestione, oltre che una comodità per noi parenti. Prima di decidere ho visitato diverse altre strutture e nessuna di questa offriva tale possibilità”.
La decisione di permettere le visite senza orari prestabiliti, anche se comporta uno sforzo organizzativo ulteriore per il personale di Villa Bianca, è stata presa per permettere ai propri ospiti di vedere più spesso i propri familiari. “Noi non siamo un ospedale e quindi non vedo per quale motivo dovremmo istituire delle fasce di orario per le visite – sottolinea Mariella Iaia -. Le uniche cose che cerchiamo di preservare sono la privacy e il benessere dei nostri pazienti. A volte abbiamo permesso ad alcuni familiari, se il nostro ospite non stava bene, di fargli compagnia anche durante la notte”.
Cercare di recepire le indicazioni che arrivano dagli assistiti e dai loro parenti è un altro aspetto su cui punta il personale di Villa Bianca per migliorare i servizi offerti. “Quando vado a trovare mia madre, parlandole, spesso emergono alcune necessità che io riporto allo staff della struttura – sottolinea Guacci -, che ascolta sempre quello che ho da dire”.
Il confronto con gli ospiti e le loro famiglie non avviene in maniera estemporanea ma anche nel corso di riunioni organizzate periodicamente. “Gli incontri sono un momento importante sia per noi che per loro – dice Mariella Iaia -. Avere la possibilità di interfacciarsi direttamente li fa sentire maggiormente tutelati”.