Angeli custodi. Marcello Carbonaro, responsabile della divisione sociale di OSA, ama chiamarli così. Sono gli operatori della Cooperativa che, quotidianamente, entrano “bussando” nelle case di anziani e disabili “dicendo buongiorno” oppure assistono i ragazzi nei centri diurni e nelle case famiglia “con il sorriso sulle labbra”. Perché chi lavora nella divisone sociale di OSA ha un compito difficile e speciale. “I nostri operatori – spiega Carbonaro – si inventano quasi ogni giorno un servizio diverso, un servizio nel servizio, dove non esiste la ripetitività. Quando si recano a casa delle persone devono mostrare empatia e lasciare fuori dalla porta i loro problemi personali e, soprattutto, devono essere capaci di coinvolgere gli assistiti nelle attività d'integrazione sociale e di supporto. Fortunatamente posso dire di aver trovato all'interno della Cooperativa delle persone professionalmente molto preparate, che mettono grande impegno in quello che fanno: operatori, coordinatori, psicologi e assistenti sociali che amano il loro lavoro”. È un servizio bello e complicato quello coordinato da Carbonaro.

 

La divisione sociale aiuta anziani, disabili, famiglie in difficoltà e minori cresciuti in contesti svantaggiati: i figli delle periferie e del disagio sociale, i figli della guerra e della fame che sbarcano in Italia attraversando il Canale di Sicilia. E allora “non puoi permetterti di sbagliare, perché il compito degli operatori è quello di individuare e soddisfare i bisogni degli utenti e delle loro famiglie. E per raggiungere questo obiettivo, a volte, devi dare di più, devi offrire sostegno e supporto all'assistito e ai parenti”.

 

Bisogni come la cura dell'igiene personale o l'accompagnamento presso strutture di cura. Piccoli gesti di attenzione quotidiana che si alternano alle attività mirate al mantenimento o allo sviluppo delle autonomie quali i laboratori ludico-ricreativi svolti all'interno dei centri anziani e dei centri sociali per disabili come avviene a Frosinone. Il comune dove la divisione sociale, nata da una costola del servizio HIV sociale nel 2008, ha mosso i suoi passi.

 

Leggi l'intero articolo pubblicato sull'ultimo numero di giugno 2015 di OSA News 

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