L'estate non è ancora alle porte, ma il conto alla rovescia per l’arrivo del caldo estivo è già iniziato. Sole, mare e bel tempo sono una splendida notizia per chi può goderseli senza preoccupazioni, ma per le fasce più deboli – in particolare gli anziani – è utile rispolverare alcuni consigli pratici.

La parola d’ordine è evitare il colpo di calore. La prima linea difensiva per la prevenzione è l'acqua: gli anziani (ma il consiglio vale per tutti e non solo in estate) dovrebbero infatti bere almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno. I consigli e gli accorgimenti ‘classici’ sono poi quelli di restare a casa nelle ore più calde del giorno, evitare cibi salati, fare attenzione al condizionatore (la temperatura impostata non deve essere inferiore a quella esterna di oltre 14 gradi) e coprirsi sempre il capo.

I consigli, tuttavia, non bastano sempre. Per questa ragione le strutture sanitarie si stanno attrezzando. Nell'Asl Roma E, ad esempio, la Cooperativa Osa ha già pronto un piano specifico per far fronte al caldo estivo. Il servizio di assistenza domiciliare integrato (Adi) di OSA è infatti costantemente informato della situazione meteo ed è inserito tra i destinatari dei bollettini della Protezione Civile, che segnalano per tempo le ondate di calore.

Il servizio Adi nell’Asl Roma E – spiegano dalla direzione sanitaria della Cooperativa – dispone di un protocollo d’intesa con l’Azienda sanitaria locale che consente di effettuare prelievi di sangue in qualsiasi ora del giorno (nei giorni previsti per le ondate di calura estiva), aiutando la diagnosi precoce dell’approssimarsi della disidratazione.

È inoltre prevista una sorta di ‘corsia diagnostica preferenziale’, che riduce notevolmente i tempi di comunicazione dei risultati delle analisi del sangue. Come funziona? Il normale percorso dei campioni di sangue viene accorciato: normalmente dovrebbero aspettare i tempi del laboratorio analisi, ma nell'Asl Roma E la Cooperativa Osa si occupa di trasportare direttamente al centro analisi ospedaliero i campioni di sangue e comunicare tempestivamente il rischio disidratazione. Sulla base del responso è quindi possibile intervenire rapidamente somministrando al paziente liquidi per via endovenosa.

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