Il presidente di FederazioneSanità e di OSA, Giuseppe Milanese, ha partecipato questa mattina al confronto organizzato da Confcooperative intitolato “Appalti: trasparenza, responsabilità e sviluppo” che si è svolto a Roma, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Oggi inizia un nuovo periodo per avere regole certe e poter rispondere ai bisogni dei cittadini” ha affermato il presidente Giuseppe Milanese, ricordando come “superare le gare al massimo ribasso è un indirizzo che va a tutelare i cittadini e non gli erogatori. Per questo, occorrono linee guida anche per gli affidamenti degli appalti alle cooperative sanitarie”. Il presidente di FederazioneSanità e di OSA ha sottolineato inoltre come “l'Italia sia ultima in Europa per l'Assistenza Domiciliare Integrata” e ha ribadito come “l'assistenza primaria sia ormai un'emergenza nazionale”.

 

L'appuntamento di oggi ha costituito un’ importante occasione per parlare con esponenti di primo piano del mondo istituzionale del decreto legislativo di riforma del Codice, approvato in via preliminare in Consiglio dei Ministri il 3 marzo scorso. Hanno infatti preso parte all'incontro il presidente dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione, Raffaele Cantone, che avrà un ruolo di primo piano nell’attuazione della riforma, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei, Sandro Gozzi.

 

Al convegno sono intervenuti anche i rappresentanti delle Federazioni di Confcooperative maggiormente interessate dal settore degli appalti pubblici. Oltre al presidente Milanese, hanno preso parte ai lavori anche il presidente di Federlavoro e Servizi, Massimo Stronati, Andrea Ferraris, presidente di FederCultura Turismo Sport e Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà.

 

“Bisogna combattere l'illegalità, non dobbiamo perdere la capacità d'indignarci di fronte alla corruzione, ma non dobbiamo avere rassegnazione ma entusiasmo – ha affermato durante il suo intervento Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – . La riforma degli appalti può determinare subito una crescita del Pil pari al +1% l’anno che una volta a regime potrà salire fino al +3%. La riforma, così come concepita ordina e regolamenta il settore e trasforma l’equazione appalto uguale spesa, in appalto uguale investimento in sviluppo. Un nuovo rapporto che ottimizza la delicata relazione tra spesa pubblica e rigore dei conti. Una buona normativa in materia di appalti ha un valore, non soltanto tecnico-giuridico, ma soprattutto produttivo e sociale che può determinare un aumento della domanda interna”.

 

Al convegno hanno partecipato, in qualità di ospiti, anche gli studenti dell'istituto professionale per l'Industria e l'Artigianato “Carlo Cattaneo” di Roma.  

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