La Spagna è leader in Europa nell’ambito dell’assistenza ai disabili. Un dato che ha trovato un riscontro internazionale qualche giorno fa, quando, nella sede delle Nazioni Unite (Onu) a New York, al paese iberico è stato consegnato il premio Franklin Delano Roosevelt”. Si tratta di un riconoscimento che viene assegnato dal Franklin and Eleanor Roosevelt Institute e dal World Committee on Disability ai paesi che meglio perseguono il programma mondiale di miglioramento delle condizioni dei disabili lanciato dall’Onu.

Il premio è stato consegnato nelle mani della Regina Sofia da David B. Roosevelt, nipote dell’ex presidente degli Stati Uniti. In questa occasione la monarca ha dato il merito dei risultati ottenuti alla collaborazione tra gli organi di governo e gli attori della società civile. Ha inoltre ricordato come, nel proprio paese, i disabili vengano considerati come “esseri umani uguali a qualsiasi altra persona in dignità e diritti, e non solo come destinatari di aiuti erogato dallo Stato”. Gli sforzi della nazione sono, infatti, anche incanalati nella direzione della Ricerca. Il Governo spagnolo ha varato un progetto chiamato Inredis (Interfaces de relación entre el entorno y las personas con discapacidad).

Il programma, attivo dal 2007, ha investito quasi 24 milioni di euro nello sviluppo di soluzioni tecnologicheper la disabilità, grazie alla collaborazione con 14 aziende e 18 centri di ricerca. Nella penisola iberica, insomma, l’essere in condizioni di disabilità può essere meno preoccupante che altrove, anche in considerazione del fatto che la Spagna è stato il primo Paese Europeo a ratificare la Convenzione Onu sui disabili. Uno dei primi atti che ha fatto seguito alla ratifica, è stato il varo del Piano sulla disabilità 2013-2015. Un insieme di norme che cercherà di promuovere il benessere fisico e sociale dei portatori di handicap. L’impegno in questa direzione è testimoniato anche dall’avvio di un programma settimanale sulla televisione pubblica che sarà centrato sui temi dell’integrazione sociale e lavorativa delle persone con disabilità e che sarà condotto da un ragazzo con la sindrome di Down.

Da sottolineare, infine, l’attenzione rivolta dalla Spagna all’accoglienza dei turisti disabili. Gli investimenti in questo campo sono rivolti all’abbattimento di ostacoli nell’accesso agli ambienti pubblici ma anche nella creazione di infrastrutture e servizi dedicati che godranno di tecnologie sviluppate appositamente. Un atteggiamento ospitale ma che rivela anche il possesso di un visione lungimirante, dal momento che uno studio commissionato dal Governo iberico ha rilevato come 20 milioni di turisti disabili vogliano visitare proprio la Spagna nei prossimi anni.

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